UNI11224 sui controlli iniziali e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi.
Insieme alla UNI9795 sono le basi per la progettazione e gestione di questi impianti.
Arrivata alla 2 revisione (uscita nel 2007 e rivisionata nel 2011), porta delle novità soprattutto sulla percentuale dei dispositivi da provare su un impianto e chiarisce il concetto di revisione degli impianti e la durata dei componenti.
Inoltre fa un forte richiamo alla normativa
UNI CEI EN 16763:2017 relativa ai requisiti minimi per la fornitura di servizi così come le competenze, conoscenze e abilità delle figure professionali relative alla progettazione, pianificazione, installazione, collaudo, verifica, gestione e manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di sicurezza, a prescindere se i servizi sono erogati in sito o in remoto.
Non voglio spiegare i punti cruciali, ma soffermarmi su certe considerazioni.
VITA DEI SENSORI:
E’ stata decisa una vita dei sensori soggetti ad usura per un uso continuato. Indubbiamente i componenti dei rivelatori ottici, delle barriere lineari e di fiamma , avendo componenti che lavorano continuamente, possono perdere di sensibilità ed affidabilità nel corso degli anni.
Era necessario fissare un periodo di anni (12 ANNI) dopo il quale bisogna o sostituire i sensori o provarli con una prova reale dell’impianto.
ATTENZIONE: sostituzione di alcuni componenti dell’impianto, NON DI TUTTO L’IMPIANTO!!! Sostituendo i rivelatori con sensori compatibili, garantiti dalla casa costruttrice, il cliente non è costretto a rifare tutto l’impianto dopo 12 anni.
La revisione obbligatoria dopo 12 anni dell’impianto perciò non implica il rifacimento dello stesso: se la centrale, i modulo di comando, i pulsanti sono ancora esistenti sul mercato (o pezzi compatibili) basta sostituire i rivelatori ottici (con grande gioia del cliente, già arrabbiato di questa novità)
REGOLAMENTAZIONE DELLE PROVE DEGLI ASD:
Con l’importante incremento sul mercato di questo dispositivo di rivelazione è stato necessario spiegare come provare e fare manutenzione a questi dispositivi.
Gli ASD sono molto più sensibili dei normali rivelatori, ma più soggetti alla cattiva manutenzione.
La normalizzazione del flusso “selvaggio”, solo per togliere una segnalazione di guasto, va lentamente a peggiorare la sensibilità di un dispositivo che si ritrova dopo a 12 anni a funzionare con una tubazione intasata e magari con qualche foro di aspirazione otturato.
Ora la UNI11224 descrive molto dettagliatamente tutte le prove minime da fare per il controllo iniziale e la manutenzione del sistema.
VALORIZZAZIONE DEL TECNICO MANUTENTORE
Finalmente sulla UNI11224 viene richiesta un minimo di professionalità e competenza. E’ giusto che chi opera su questi impianti di sicurezza sia un minimo preparato con corsi sul materiale installato e sulle normative vigenti sull’antincendio
Purtroppo è stato ancora prorogato il decreto controlli tecnici manutentori antincendio fino al 25 settembre 2024. Dovremo aspettare ancora.