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Pulsante antirapina: allarme silenzioso

Il pulsante antirapina è il più semplice dei sensori. Premi il pulsante e scatta l’allarme.
E’ quello presente in tutti i film dove viene compiuta una rapina: ogni volta c’è sempre qualche temerario che lo preme con esisti sempre diversi.
Questo sensore esiste, ma è raro trovarlo negli impianti antifurto degli appartamenti.
Di solito si pensa a proteggere la casa quando si è via, o per tenere all’esterno le persone, mai per farlo scattare in caso di aiuto.
Purtroppo ultimamente sono sempre più i casi di furti con coercizione in casa delle persone: in questo caso un pulsante per allarme rapina farebbe comodo.
Innanzitutto, se la centrale è stata opportunamente programmata, l’azionamento del pulsante farebbe partire un allarme silenzioso, ovvero solo telefonico, senza azionare nessuna sirena, cicalino e senza comparire sulla tastiera di gestione allarmi. La visualizzazione è resa possibile solo dopo parecchie ore. Chiaramente chi riceve la chiamata deve poter intervenire con le forze dell’ordine. Per questo motivo esistono contratti con istituti di vigilanza o forze dell’ordine

Evoluzione

La generazione di un allarme rapina e coercizione si è pian piano evoluto. Non sempre è possibile azionare il pulsante. E se ti costringono a disattivare l’allarme dalla tastiera sotto minaccia armata?
Le centrali più evolute dispongono l’allarme codice coercitivo: digitando il codice di disinserimento ma sbagliando volutamente l’ultima cifra, si ottiene il disinserimento normale dell’impianto ma viene fatto partire un allarme silenzioso. Ci vuole molto coraggio e sangue freddo, ma la cosa è possibile.
Inoltre, con l’evoluzione del wireless, sono stati creati piccoli telecomandi da indossare o tenere sempre vicino, che premendolo genera questo allarme. Combinazione di tasti inseriti nell’inseritore telecomando per inserire l’impianto.
Se sei nell’ottica di installare un impianto antifurto, valuta anche questa possibilità e fattelo installare.
Può sempre servire per chiamare un parente in caso di necessità: brutte cadute, malessere, ecc,: non sempre bisogna essere soggetti a delle rapine per rendersi conto delle possibilità!!

Antifurto: errori da non commettere

Antifurto: errori da non commettere.

Facendo manutenzione a moltissimi impianti antintrusione, ho notato frequenti errori. Ho fatto di seguito un elenco con la speranza che possa essere utile.

Infrarosso installato sopra termosifoni

Il volumetrico all’infrarosso funziona percependo il calore emesso dal corpo umano. Il calore emesso dal termosifone potrebbe generare falsi allarmi

Micronde con direzione all’esterno area protetta

Le micronde generate dal volumetrico passano attraverso i muri. Persone che passano all’esterno potrebbero influenzare il volumetrico

Sirene interne installate nello stesso locale della centrale

Facile da installare per la riduzione dei cavi, è una guida ai ladri per identificare subito la centrale e sabotarla.

Sirene esterne con cavo di collegamento a vista

La sirena da esterno deve essere montata SUL foro di uscita del cavo di collegamento, per avere il massimo della protezione

Sirena con luce che si accende a impianto inserito ( e rimane accesa)

Mai mettere a conoscenza all’esterno lo stato del tuo impianto. E se un giorno vai via e ti dimentichi di inserire l’antifurto??
Questa spia, se presente, deve funzionare qualche secondo, solo all’atto di inserimento e disinserimento dell’impianto, per l’utilizzatore.

Falsi sensori

Se montate sensori finti o non collegati, montateli in modo plausibile. I ladri non sono ignoranti: conoscono anche loro come identificarli

Codici di disinserimento scritti sulla tastiera

Incredibile, ma vero!! Se non palese come nella foto, molti codici sono scritti dietro lo sportellino della tastiera, come se il ladro non lo dovesse MAI aprire

Codici di disinserimento banali

Il 50% degli impianti ha codici tipo 11111 o 1234. Io consiglio  sempre, almeno, di mettere la data di nascita o del matrimonio o di nascita del figlio. Qualcosa di facile da ricordare ma non banale. Per fortuna che certe centrali non permettono l’immissioni di codici facili

Cambiare sempre tutti i codici di default delle centrali

Non lasciare mai i codici di default della centrale (trovabili facilmente su internet). Pretendere di essere a conoscenza anche del codice installatore e cambiarlo o bloccarlo (nelle centrali che lo permettono)

Antifurto: come è fatto

Antifurto: ecco le parti principali in cui è costituito un impianto antintrusione:

Centrale

Ecco il cervello principale del sistema. Questa “scatola elettronica” riceve tutte le segnalazioni dai vari sensori e decide se è il momento giusto per far scattare l’allarme. Gestisce i collegamenti con i componenti del campo, gestisce programmi orari di inserimento e disinserimento, gestisce iterazioni con altri componenti (DVR, telecamere, controllo accessi, ecc..).
Esistono centrali filari, wireless (senza utilizzo di cavi tramite collegamento via radio) o ibride cioè filari e wireless insieme.
Possono essere ampliabili grazie l’utilizzo di interfaccie dislocabili in campo, riducendo la stesura dei cavi

Gruppo di alimentazione supplementare

E’ quello che permette la continuità del funzionamento anche in mancanza di corrente (interruzione elettrica volontaria o involontaria). Mantiene in carica una batteria, supervisiona lo stato di carica e la utilizza in caso di necessità.

Linea Bus

Collegamento su cui girano tutte le informazioni digitali fra i vari componenti. Solitamente è un cavo bianco a 4 fili (2x1mm + 2X0,22 mm)

Tastiera

Tastiera munita di un piccolo schermo alfanumerico attraverso il quale si può comunicare con la centrale. Inserimento, disinserimento, esclusione sensore guasto, programmazione, ecc. Si accede a questo dopo l’inserimento di un codice numerico impostato dal cliente.

Sensori.

Sono i componenti dislocati in campo che rilevano gli allarmi e lo comunicano alla centrale. Possono essere collegati con un cavo direttamente alla centrale o ad una  interfaccia collegata sulla linea Bus (per impianti grandi). Viene utilizzato il tipico collegamento a doppio bilanciamento per garantire la sicurezza. Questi sensori possono essere di vario tipo, a secondo di cosa devono rilevare (movimento di una persona, apertura di una porta, rottura di un vetro, ecc). Possono essere anche wireless, cioè comunicano con la centrale via radio grazie l’utilizzo per alimentazione di una batteria. Minor stesura di cavi a discapito di minor efficienza e più alto costo di manutenzione (le batterie vanno cambiate periodicamente)

Inseritore

Componente molto più semplice della tastiera, utilizzato per inserire e disinserire l’impianto. Normalmente è una chiave elettronica o un semplice telecomando (wireless)

Sirena

Possono essere interne o esterne. Autoprotette da atto vandalico (sono le prime colpite in caso di scasso o furti), autoalimentate da batterie, con lampeggiante. Le più performanti hanno dispositivi antischiuma, antiperforamento e antivibrazione)

Trasmettitore allarmi

Dispositivo posto nelle vicinanze della centrale (se non integrato con la stessa), atto a trasmettere un eventuale allarme a chiunque si desideri. SI possono trasmettere messaggi vocali, sms, immagini. Le nuove centrali permettono interfacciamento con smartphone, con gestione degli allarmi dal telefono e visualizzazione di telecamere per capire se si tratta di un falso allarme

Cose da sapere prima di acquistare un antifurto da casa

Permettetemi di dire alcune cose da sapere prima di acquistare un antifurto da casa.
In trentacinque anni di installatore di sistemi di sicurezza, mi sono fatto una discreta esperienza del campo. Ecco alcuni punti su cui riflettere prima di procedere all’acquisto.

Conta il materiale ma soprattutto l’installazione:

E’ vero che il materiale di qualità conta, ma soprattutto conta la giusta installazione.

La progettazione e l’installazione dei sensori deve essere fatta da persone esperte, altrimenti l’errato montaggio crea falsi allarmi o, ancora peggio, facili passaggi in zone non protette.
Dove ci sono pochi valori da proteggere, può essere sufficiente un kit acquistato già pre-programmato.
Ma se avete alti valori da salvaguardare  affidatevi a ditte che da anni lo fanno come mestiere. Il nostro lavoro è molto professionale e l’esperienza è un fattore importante

Wireless o no wireless?

Al giorno d’oggi, la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti nella sicurezza degli impianti wireless (ovvero senza fili). I sensori, alimentati da batterie, possono essere installati senza riempire la casa di canaline e cavi antiestestici.
Ma ricordatevi che un sensore tradizionale funzionerà sempre meglio di uno wireless.

Esistono possibilità di programmazioni per i nuovi dispositivi su bus di taratura che garantiscono adattabilità per i posti difficile che i wireless non hanno.
Perciò, ove possibile, preferite sempre i sensori tradizionali a linea bilanciata o quelli su bus.
Diffidate dell’installazione totalmente wireless. Spesso serve a giustificare una più veloce installazione permettendo prezzi più bassi. Inoltre sappiate che le batterie durano dai 2 ai 6 anni, a secondo di quante volte questo sensore viene allarmato. Le batterie dei sensori arrivano a costare anche 40 euro l’una. Io consiglio sempre una centrale ibrida, ampliabile, dove si possono installare sensori wireless e tradizionali

Impianto antifurto o servizio antifurto con servizio di protezione?

Ultimamente il mercato ci sta riempendo di impianti a prezzi stracciati, collegati ad istituti di vigilanza che controllano l’efficienza e gestiscono gli allarmi.
Attenzione: questi sistemi sono validi se sei disposto a pagare mensilmente su servizio di assistenza a questo istituto di vigilanza del valore di circa 50 euro mensili per minimo 36 mesi.
Perciò attenti a cosa acquistate e cosa volete acquistare. Se vi serve un servizio di vigilanza va benissimo, affidandovi ad un istituto di vigilanza certificato, ma se gli allarmi volete gestirli voi col vostro telefonino o quello di parenti, questi non fanno il caso vostro.
D’accordo che gli impianti normali vanno seguiti da un servizio di manutenzione (vedi in basso), ma i costi sono molto più bassi

Manutenzione:

Se acquisti un impianto antifurto devi pensare anche ad una ditta che ne faccia manutenzione. (ad un prezzo ragionevole). Serve soprattutto per le urgenze, quando il sistema impazzisce ed inizia a suonare a vanvera. Perciò vi consiglio di contattare una ditta locale, che abbia un numero di reperibilità e che faccia sicurezza di mestiere. Poi, sarebbe anche meglio, se questa ditta fosse anche quella che ve lo ha installato (informatevi nel momento della contrattazione per l’acquisto)

Documentazione

Chiedi sempre se nel prezzo è prevista una certificazione dell’impianto e tutti i manuali di utilizzo della centrale e dei sensori. 
Tutto il materiale deve essere certificato per l’Italia, soprattutto il wireless

Si fa presto a dire perimetrale esterno

Si fa presto a dire perimetrale esterno in un impianto antintrusione: infatti sotto questo nome si può intendere una varietà di sensoristica funzionante con diverse tecnologie. con i propri vantaggi e svantaggi.
Il problema principale è che, essendo all’esterno, sono più portati a generare falsi allarmi.
Proviamo a fare un elenco con vantaggi e svantaggi:

Barriere lineari

Si dividono in piccola portata e grande portata. Piccola portata (max 3-4 metri) servono per proteggere finestre o porte. Grande portata possono raggiungere anche 200 metri e proteggono giardini e campi.
Entrambe sono costituiti da due parti, una ricevente e l’altra trasmittente, che creano una specie di barriera che, se attraversata genera l’allarme. Per piccole portate si basano su raggi infrarossi, mentre per grandi portate possono essere anche a micronda o doppia tecnologia (infrarosso e micronda), per diminuire i falsi allarmi. L’infrarosso tende ad oscurarsi con la nebbia, mentre la micronda tende ad allargare il suo fascia di azione uscendo dalla zona protetta. (vicinanza con strade e linee ferroviarie)
Ideali per lunghi perimetri
Possibili falsi allarmi per nebbia, animali, erba alta o fronde di alberi vicino allle barriere.

Volumetrico da esterno

Il principio di funzionamento è come quello interno, ma più filtrato grazie all’utilizzo, quasi obbligatorio, dell’accoppiata micronda ed infrarosso. Coprono fino a 20-25 metri, anche se, più aumenta il campo, più aumentano i falsi allarmi.
In commercio esistono quelli che si autodefiniscono a tripla tecnologia: in realtà consistono su 2 infrarossi accoppiati e un micronda.
Ultimamente vengono molto utilizzate per la protezione esterne delle abitazione, anche grazie alla commercializzazione di questi tipi di sensori wireless.
Possibili falsi allarmi per animali.

Sensori inerziali

Da installare sopra agli infissi, alle vetrate e porte blindate, rilevano le vibrazioni e il rumore di un eventuale tipo di scasso, generando l’allarme.
Possibili falsi allarmi per grandine o forti venti.

Protezione per recinzioni

Questa protezione si integra con la recinzione presente e la protegge da eventuali scavalcamenti, agli o danneggiamenti.
E’ l’evoluzione dei sensori inerziale da esterno.
Attenzione: per ogni tipo di recinzione (a rete metallica, fissa, ecc) esiste il suo rivelatore studiato con il suo principio di funzionamento. I tratti possono arrivare fino a 200 metri.
Possibili falsi allarmi per grandine o forti venti.

Protezioni invisibili (interrate)

Questi sistemi creano una barriera interrata invisibile usando principalmente due tipi di funzionamento (a pressione o a radiofrequenza). Il primo sente la variazione di pressione sul terreno grazie a dei tubi riempiti con un tipo di olio, mentre il secondo sente la variazione del campo megnetico dovuto all’attraversamento tra un cavo trasmittente e un cavo ricevente. Questi possono girare accoppiati oppure a distanza di un metro uno dall’alto.
Non invasivi all’occhio come le barriere, sono però costosi per la messa in opera o per la ricerca guasti. Anche questi fino a 200 metri.
Temono le forti pioggie e la presenza di talpe

Rivelatori laser

Tecnologia molto recente, riesce a creare un campo di raggi laser che misurano eventuale variazione della distanza di rifrazione. Viene creata praticamente una mappa esterna in cui tracciare dove si vogliono generare gli allarmi.

Telecamere motion-detector

Telecamere che generano allarme se vedono l’intrusione di un uomo.
L’evoluzione dei programmi in questi ultimi anni, ha creato applicazione che riescono a discriminare gli oggetti in movimento inquadrati, riconoscendo se sono presenze umane, o animali od oggetti.
Utilizzano anche telecamere termiche, sensibili all’infrarosso con due grandi vantaggi: le immagini non sono soggette alla legge sulla privacy perchè le persone non sono riconoscibili e non occorre che la zona sia illuminata.

Voglio fare il tecnico per impianti di sicurezza

Fare il tecnico per impianti di sicurezza può essere un mestiere interessante, ma purtroppo non si impara a scuola. In questo articolo citerò tutte le richieste tecniche che bisogna sapere per poter diventare un buon tecnico di sicurezza. Tratterò solo le conoscenze tecniche, perché quelle legali direi che sono obbligatorie.
Purtroppo oggi c’è la tendenza a vendere impianti fai da te, auto installabili, miracolosi e super-economici.  Senza considerare che per installare un ottimo impianto bisogna aver conoscenze di…..

Elettrotecnica:

sia teorica che pratica. Dal calcolo degli assorbimenti per il giusto dimensionamento dei cavi e alimentatori al fissaggio delle apparecchiature con trapano e tasselli

Elettronica:

Conoscenza e principi di funzionamento delle comunicazioni seriali (RS485, RS 232, ecc). Circuiti stampati, integrati, uscite open-collector o controllato da bilanciamento resistivo. Diodo e relè.

Informatica:

Oggi non esiste più una centrale che non si programma con un computer. Conoscenza dei programmi base di Microsoft Office. Interfacciamento con cavi seriali, USB e RJ45

Radiofrequenza

Con tutti i sistemi wireless di oggi e i collegamenti via radio, oggi bisogna avere un minimo di conoscenza anche sulla radiofrequenza. Trasmissione, caratteristica delle onde elettromagnetiche

Telefonia (fissa e cellulare)

I sistemi di allarmi trasmettono tramite combinatori telefonici su linea normale o GSM. Inoltre, quelli di nuova generazioni offrono particolari funzione su smartphone.

Programmazione

Logica booleana, un minimo di concetto database e SQL. Protocolli di comunicazione (Modbus, Scada, Bacnet, ecc)

Reti informatiche.

Switch, router, protocolli TCP/IP, UDP, indirizzo IP, gateway o mac-adress, I-Cluod. Col spostarsi del mondo del TVCC dall’analogico al digitale, queste informazioni sano diventate basilari.

Conoscenza delle normative

Gli impianti devono rispondere a tutte le normative vigenti in Italia nel momento della attivazione (Norme CEI, UNI, ecc)

Ottica

Messa a fuoco, profondità di campo, bilanciamento del bianco. Per avere immagini sempre chiare ed utili per il compito che devono svolgere

Termotecnica e idraulica:

Chi fa impianti antincendio può capitare di lavorare con impianti di spegnimento. Essere in grado di riconoscere eventuali errori o pericoli, può essere utile. Inoltre, i sistemi di campionamento aria sono formati da lunghi tubi aspiranti dove entrano in gioco differenze di pressione minime

Inglese:

In Italia esiste l’obbligo di rilasciare il manuale utente in italiano, ma non quello tecnico. Quelli tecnici sono sempre in inglese e, se sei fortunato, anche in italiano. Alcune marche, non prodotte in Italia, hanno anche il supporto tecnico in inglese perciò, oltra che a capirlo, bisogna saperlo scrivere e parlare

ma il più importante è l’esperienza

consiglierei sempre di non iniziare da zero, ma di unirsi a chi fa questo lavoro da anni. Trovare le motivazioni dei malfunzionamento sporadico o dei falsi allarmi, è un’arte che si impara solo col tempo

Tecnologie sulle rivelazione del movimento umano

Rilevare il movimento umano è parte importante dei sistemi antintrusione. Vengono utilizzate varie tecnologie, basate su basi fisiche, per identificare se un oggetto è in movimento, discriminando i falsi allarmi.

Ora proverò a spiegare le varie tecnologie

Tecnologia infrarosso

E’ possibile tramite un sensore PIR (Passive Infrared) riconoscere e rilevare la frequenza elettromagnetica che va dai 300 Ghz ai 420 Thz, chiamata infrarosso ed emessa da tutti i corpi caldi e perciò dagli umani.

Sorvegliando l’emissione di una determinata zona, si può rilevare la presenza di corpi caldi, rispetto la temperatura ambiente. Per migliorare la sorveglianza, tramite inizialmente specchi convergenti e successivamente lenti Fresnel, l’area viene divisa in vari spicchi, aumentandone anche il campo di rivelazione

Tecnologia Micronda o Ultrasuono

Anche se utilizzano frequenze diverse (ultrasuoni da 40 KHz a 2MHz e micronde da 10 Mz a 2,4 Ghz), il principio base è l’effetto doppler che si basa sulla variazione delle frequenze di ritorno se la zona sorvegliata è oltrepassata da oggetti in movimento.
Per le micronde si nota anche una differenza di consumo elettrico del componente che crea le radiazioni, ed anche questo viene utilizzato per la rivelazione

Tecnologia laser

Tramite una scanner al laser viene “misurata” la distanza degli oggetti dal rivelatore. Identificando vari punti fissi e monitorando il cambio di distanza si identifica la comparsa di oggetti in movimento.

Motion Detector

Si basa sulla elaborazione delle immagini video delle telecamere. L’esame punto per punto di un determinato riquadro dell’immagine permette di elaborare ed identificare movimenti in determinate zone. Software sempre più evoluti, riesco ad identificare il senso del movimento e se tale senso va a coprire zone interessate. L’utilizzo di telecamera con illuminatori ad infrarosso, oppure termocamere, posso identificare intrusioni anche in zone completamente al buio. Con la nascita delle telecamere IP, questi software possono essere installati e programmati all’interno delle telecamere, fornendo allarmi e registrazioni senza l’utilizzo di server o computer.

Perché serve fare manutenzione agli impianti di sicurezza

Serve fare manutenzione agli impianti di sicurezza?
E’ una domanda che si pongono in molti, soprattutto in un mondo dove si cerca sempre di risparmiare per far rientrare i conti finanziari della ditta o della famiglia.
Perché semestralmente devo far controllare gli impianti che stanno funzionando perfettamente, senza anomalie?
Per gli impianti rivelazione incendi è diventata obbligatoria secondo le norme UNI11224, come controllo e mantenimento di un sistema che garantisce sicurezza per l’uomo.
Per gli impianti antintrusione è consigliato.
I motivi sono molti ma si possono riassumere con il lento leggero inevitabile invecchiamento delle cose.
Purtroppo molti componenti sono soggetti a una lenta usura che finisce in un malfunzionamento, quanto meno te lo aspetti.
Non tutti i dispositivi hanno un test all’interno che garantisce il giusto funzionamento o lo stato di avaria. Per questo va eseguito un completo test di funzionamento

BATTERIE

Gli impianti di sicurezza hanno molte batterie, soprattutto quelli wireless.
Col tempo le batterie si degradano, posso perdere acido molto corrosivo e, anche se raramente; surriscaldarsi e prendere fuoco.
Per essere sicuri e non aver problemi, un controllo semestrale di efficienza non sarebbe male come il fatto che bisognerebbe cambiarle al massimo ogni 4 anni.
Esistono degli strumenti di controllo delle batterie che misurano la caduta di tensione alla richiesta di un carico di corrente: certe centrali avanzate lo posseggono già all’interno:

SENSORI

I sensori possono diminuire o aumentare di sensibilità. O variare la copertura di protezione. Più soggetti a queste alterazioni sono i sensori posizionati all’esterno, soggetti alle perturbazioni esterne, al forte soleggiamento e alle insidie degli insetti
Nei volumetrici, le lenti fresnel temono la lunga esposizione al sole.
La lente cristallizza fino a crepare o, ancora peggio, si opacizza fino a diventare un ostacolo al passaggio dell’infrarosso.
Le lenti vanno controllate e sostituite.
Anche la pioggia battente può provocare danni, per poi non citare la grandine.

PARTI SOGGETTE AD USURA


Oltre alle batterie, esistono altri componenti soggetti ad usura. Nei sistemi a campionamento aria (ASD), i filtri vanno regolarmente sostituiti e i tubi regolarmente puliti.
Aspirare aria per anni e anni, in continuazione, vuol dire aspirare polvere e polvere, anche nei posti più puliti. Ecco come si riduce un motore aspirante senza una regolare manutenzione.

AGGIORNAMENTO DEI FIRMWARE

Raramente viene consigliata o effettuata dal tecnico manutentore, ma avere sempre un sistema aggiornato all’ultimo versione di firmware evita molti problemi.

Di solito, gli aggiornamenti correggono:
Piccoli o grandi difetti riscontrati nel tempo
Miglioramento sulla protezione degli Hacker
Ampliamento delle capacità di funzionamento del dispositivo

OPERAZIONI CHE DOVETE RICHIEDERE NELLA VISITA DI MANUTENZIONE
Piccolo elenco delle cose da richiedere durante una visita di manutenzione:
Controllo di tutte le batterie
Controllo del funzionamento di tutti i sensori
Controllo della messa a fuoco delle telecamere, soprattutto nelle immagini notturne
Controllo della trasmissione degli allarmi
Controllo delle videoregistrazioni
Controllo della taratura delle barriere lineari
Controllo della taratura delle barriere da esterno
Verifica di infiltrazioni d’acqua
Taratura flusso ASD
Pulizia tubazioni deli ASD
Controllo backup dei programmi installati sopra ai sistemi
Controllo della documentazione a corredo impianto
Aggiornamento firmware centrali (soprattutto se toglie i bug rilevati)
Per gli apparati in rete, controllo dei firewall per evitare attacchi dall’esterno

Fra l’altro molte di queste cose sono anche citate dagli Allegati A e B:
Questi allegati alle norma UNI11224 sono il resoconto dei test obbligatori da eseguire per effettuare una visita di manutenzione corretta secondo le normative.
L’importanza della redazione di questo modulo e la conservazione può essere, purtroppo, molti importanti in caso di incidenti e incendi.
Una delle cose richieste in tribunale è la dimostrazione

Kit antintrusione fai da te: vale la pena??

Kit antintrusione fai da te: vale la pena??

Dilagano sempre di più le occasioni fantastiche per i kit antintrusione a costi bassissimi, rispetto ai preventivi fatti dalle ditte installatrici.
La tentazione viene a tutti, ma vediamo cosa devi essere in grado di affrontare.

1) Avere un minimo di conoscenza sull’antintrusione

Un kit è formato più o meno del materiale della foto sopra. Anche se le istruzioni sono ben fatte, devi essere in grado di decidere e valutare dove i singoli sensori vanno montati. Dove conviene mettere un sensore filare e uno wireless

2) Avere un minimo di conoscenza sul bricolage

I vari componenti vanno installati. Fissare la centrale al muro. Fissare i contatti magnetici alle finestre. Come te la cavi con trapano, viti e bulloni?

3) Avere un minimo di conoscenza sull’elettricità

La centrale va alimentata a 220v. Sei in grado di lavorare sugli impianti elettrici?(tralasciando i problemi del rilascio delle certificazioni obbligatorie). Se c’è da “tirare” qualche cavo, sei capace di farlo?
Devi collegare dei fili. Se ti si presenta uno schema di questo genere, riesci a capirci qualcosa? Riesci tu ad effettuare i collegamenti?

4) Avere un minimo di conoscenza sulla programmazione

Anche se un minimo perchè questi dispositivi escono già programmati o con il minimo da fare per metterli in funzione, devi avere un po’ di praticità di programmazione. Avere la pazienza di interpretare il manuale di programmazione (sperando che sia semplice e in italiano ben tradotto), di provare i vari passi di programmazione e verificare se funzionano secondo le tue aspettative, Sei in grado di farlo?

5)Avere un minimo di conoscenza di informatica.

I moderni sistemi antintrusione offrono enormi possibilità (ricezione allarmi da smartphone, inserimento e controllo via web, ecc), ma necessità collegarli in rete e talvolta ad un cloud. Ne sei in grado?

6)Avere un minimo di pazienza

Ci si augura che l’impianto possa subito funzionare bene, ma talvolta subentrono dei problemi. Hai la pazienza di cercare il difetto, di provare varie soluzioni con lo scopo di evitare falsi allarmi ingiustificati?

Se hai risposto si a tutte queste domande, puoi tentare questa avventura che sicuramente ti farà risparmiare soldi e di impegnerà parecchie ore di lavoro. Se, invece, pensi di non essere in grado e di affidare il compito ad altri, controlla se anche loro rispondono di si a queste domande, chiediti se sono sempre reperibili quando l’impianto potrà avere dei problemi, altrimenti rivolgiti a ditte serie che fanno questo lavoro con alta professionalità.

Antintrusione: attenti ai codici di accesso

In questo articolo, vorrei fare alcune riflessione sui codici di accesso alle centrali antifurto.
Per chi è del mestiere, possono risultare ovvie ma, ancora oggi, capitano.
I codici di accesso sono dei punti vitali del tuo sistema di allarme, soprattutto se la tastiera di comando è in bella vista e se viene utilizzata come unico modo per inserire e disinserire il sistema. Perciò consiglio di utilizzare questi accorgimenti:

1) Non segnare il codice di allarme sulla tastiera

, anche se nascosto da sportellini. E neppure sotto la tastiera. I ladri non sono degli stupidi

2) Non utilizzate codici facili.

1234 oppure 111111, sono i codici spesso utilizzati perchè facilmente memorizzabili ma anche facilmente intuibili. Consiglio date di nascita di parenti, importanti anniversari (un buon metodo per i mariti per ricordarsi l’anniversario di matrimonio)

3) Cambiate i codici frequentemente e utilizzate codici diversi

. Purtroppo usando sempre lo stesso codice, i tasti della tastiera si consumano di più rispetto agli altri. Un cambio ogni sei mesi, un anno (o durante il controllo di manutenzione del tecnico, così se si ha paura di commettere degli errori), non sarebbe sbagliato. Ho visto tastiere con solo 2 numeri consumati…… molto facile il codice da indovinare

4) Verificate che sia stati cambiati i codici di default.

Tutte le centrali escono con dei codici di fabbrica. Questi sono comuni a tutti, scritti nei manuali tecnici e, soprattutto, rintracciabili in rete. Solo guardando internet, guardate cosa ho rintracciato. Perciò verificate se i vostri codici non siano uguali a quelli di default. Verificate che l’installatore abbia modificato il codice di programmazione (quello che ti permette di programmare la centrale), fatevelo dare e verificate anche quello

5) Non fatelo conoscere a nessuno,

neanche all’installatore dell’impianto o chi ne fa la manutenzione. Un installatore serio vi aiuta a cambiarlo da tastiera ma, nell’attimo della digitazione, si volta dall’altra parte. Non essere a conoscenza del codice utente, tutela anche l’installatore. Alcune centrali non accettano il codice di programmazione (o tecnico) senza aver prima digitato il codice utente o fatto abilitare dal cliente

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