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Impianto antintrusione: bisogna pagare un canone di abbonamento?

Ma tutti gli impianti antintrusione necessitano di un canone di abbonamento?
La risposta è No.
Casomai, per tua maggior sicurezza, puoi aggiungere ulteriori servizi a pagamento, ma non obbligatori.
Analizziamo il problema.

Cosa è un impianto antintrusione.

Un impianto antintrusione è un sistema indipendente per segnalare eventuali effrazioni nelle zone dove è stato installato.
INDIPENDENTE perché deve funzionare sempre, anche se momentaneamente è scollegato dal mondo esterno.
Non deve essere soggetto a canoni di manutenzione per funzionare e, soprattutto, è di proprietà di chi lo compra e se lo fa installare.
Però il sistema deve comunicare l’avvenuta presunta effrazione. La decisione viene fatta da chi lo acquista.
Può scegliere di essere lui il diretto responsabile a ricevere gli allarmi o può scegliere istituti di vigilanza in grado di vendere questo servizio.
La scelta deve essere svincolata dall’impianto che deve essere fatto in modo di poter modificare il ricevente finale degli allarmi.
Chiaramente più sono alti i valori da proteggere, maggiore deve essere lo studio della giusta trasmissione degli allarmi.
Un altro fattore è importante: come per l’acquisto di un auto devi prevedere le spese anche dei tagliandi di controllo, anche per l’impianto antintrusione devi prevedere un controllo almeno annuale.
Controllo batterie, funzionamento sensori, controllo trasmissione allarmi, ecc.
Se acquisti un impianto indipendente puoi scegliere se cambiare l’installatore per mancanza di fiducia o lentezza dei servizi. Informati primo dell’acquisto e fatti consegnare tutti i codici del tuo sistema per poter essere completamente svincolato.

Rimani sempre aperto a varie possibilità..

Se acquisti un impianto intrusione indipendente, sei libero di scegliere con chi collegarlo.
Hai la possibilità, se non contento, di cambiare con altri fornitori del servizio.
Attento anche ai servizi di vigilanza che ti garantiscono la gestione degli allarmi ricevuti dal tuo sistema: esiste una certificazione per gli istituti di vigilanza che è la UNI10891.
Se devi scegliere, scegli almeno un istituto certificato, sinonimo di affidabilità.

Antifurto subsonico: funziona?

Antifurto con sensore subsonico: funziona? E’ una domanda che si fanno molte persone. Nonostante questo sensore fosse già presente negli anni 80, ultimamente molte case lo offrono come rivoluzionario e lo pubblicizzano in televisione.
Di facilissima installazione, protegge ambienti fino a 400 metri quadrati e forse di più. Niente falsi allarmi e i ladri non entrano più..
Ma sarà vero?

Principio di funzionamento

Si basa sul principio fisico della variazione della pressione dell’aria. In un ambiente chiuso, ogni apertura di una porta o di una finestra, crea una variazione della pressione ambientale che, rilevata dall’apposito sensore, dovrebbe azionare l’avviso di allarme.
Inserito l’impianto, la centrale registra la pressione ambientale e ne monitorizza le minime variazioni, fino ad arrivare ad una certa soglia attivante.
L’idea sembra buona, ma pensandoci sopra, sorgono dei forti dubbi.

Dubbi.

E se lascio le finestra aperte? La variazione di pressione non avviene più. Inoltre un tradizionale impianto a contatti sugli infissi, mi avverte della mia dimenticanza; questo sistema no.
E se passano camion o aerei vicino (di quelli che fanno vibrare o vetri), non ho anche in questo caso variazioni di pressione?
L’obbligo dei fori negli appartamenti per le fughe di gas o presenza monossido di carbonio, non va a compensare queste variazione di pressione?
Funziona anche con le porte interne chiuse o mi isolano la centralina?

Con una minima conoscenza di fisica, puoi capire anche tu, che il principio può funzionare ma con parecchie limitazioni. In camper o ambienti piccoli potrebbe funzionare, ma ho forti dubbi che funziona in appartamenti fino a 400 metri quadrati (almeno che non sia un monolocale!!!)
Infatti, ultimamente consigliano per gli appartamenti di integrarlo con i tradizionali sensori antintrusione wireless o via filo, come contatti magnetici o volumetrici. Ma a questo punto, cosa serve a fare il rivelatore subsonico se la protezione te la garantiscono gli altri dispositivi?