Ecco un piccolo elenco della terminologia utilizzata nei manuali e datasheet dei sistemi di rivelazione di fumi
Se non trovate il termine che cercate, ditecelo nei commenti: sarà nostra cura informarci, dirvelo e aggiungerlo nell’articolo:
RIVELATORE:
Dispositivo che riesce a rilevare un principio di incendio. Questo può essere di diversi tipi, a seconda del loro principio di funzionamento e perciò, delle caratteristiche che hanno che lo rendono idoneo a diversi tipi di fuochi.
-ottico: si basa su effetto Tyndall ed è idoneo ai fumi visibili.
-doppia camera di ionizzazione: Di semplice costruzione ma con presenza di materiale radioattivo. Sensibile a tutti i fumi, anche quelli invisibili come i fuochi covanti. Oggi è raramente utilizzato, mentre era parecchio diffuso negli anni 80-90.
-termico: Si basa sulla temperatura. Genera allarme per raggiunta di una certa temperatura, o per un brusco innalzamento della temperatura
-ottico-termico: l’unione dei principi dell’ottico e il termico. Evita falsi allarmi e discrimina più velocemente gli allarmi veri
-ottico-termico-monossido di carbonio: come sopra con aggiunta di una rivelazione di gas monossido di carbonio. Poco usato a causa del costo del dispositivo e della manutenzione
-lineare: copre una ampio raggio grazie al controllo di oscuramento di un fascio di raggi infrarossi da un lato al altro del locale. Spesso il ricevitore e il trasmettitore sono dal stesso lato della stanza riflettendo su uno specchio montato dall’altra parte. Grazie all’oscillazione del raggio, certi rivelatori lineari rilavano anche la fiamma:
ASD o ad aspirazione: grazie a tubi preforati, viene aspirata aria in ambiente e analizzata da un sensibilissimo rivelatore laser, raggiungendo sogli di sensibilità di classe A
-di fiamma: Sensibile ai raggi infrarossi emissi dalle fiamme. Adatti per rivelazione incendi depositi carburanti e affini
-a cavo termosensibile: adatto per lunghi tratti di canala di cavi, è un cavo che va in corto con la fiamma o l’altro calore. Una volta in corto, è da cambiare
–fibrolaser: adatto per le gallerie o lunghissimi cavedi. Una fibra ottica riesce a rilevare l’innalzamento di temperatura per tratte fino a 20 KM con ottima precisione della zona (10 metri). Molto costoso
-da condotta: tramita adattatore viene prelevata una parte dell’aria all’interno delle condotte di aria, analizzata e rispedita dentro grazia alla depressione fra due tubi inseriti all’interno
-collettivo: trasferisce l’allarme alla centrale tramite aumento della corrente sulla linea dove è collegato. Quasi completamente soppiantato dal rivelatore indirizzabile, resiste ancora sui piccoli impianti e su centrali di spegnimento a doppia linea di rivelazione
-indirizzabile: trasferisce l’allarme alla centrale tramite una comunicazione di tipo digitale che permette in una unica linea di identificare più rivelatori
-manuale: il classico pulsante di allarme.
Sistemi di aspirazione aria
ASD o ad aspirazione: grazie a tubi preforati, viene aspirata aria in ambiente e analizzata da un sensibilissimo rivelatore laser, raggiungendo soglie di sensibilità di classe A
Tubo ( pipes): Tubo di sezione 25 mm (ormai è diventato una standard) forato a determinate misure con fori di sezione particolare, data da tool di progettazione della macchina, fornita dalle casa costruttrice.
Capillari (capillary pipes): Per particolari soluzioni (tipo dispositivo di spillaggio montato a vista su pannelli per controsoffitto) occorre staccarsi dal tubo principale con tubi di sezione 6 mm.
Tool di progettazione: A monte di ogni sistema di aspirazione deve essere sempre un progetto che definisce lunghezza tubi, sezione e posizionamento fori o dispositivi di spillaggio aria., velocità ventola di aspirazioni. Queste variano a secondo della classe di rivelazione (A,B o C) ci cui deve essere l’impianto:
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