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Categoria: Voci agli installatori

Inseritori impianto antintrusione: sono sicuri?

Una domanda da meditarci sopra è sicuramente se gli inseritori dell’impianto antintrusione è sicuro oppure no.
Dato per definizione è che l’inseritore è quel dispositivo che semplifica l’inserimento e disinserimento dell’impianto di allarme, permettendo questa azione da un dispositivo remoto.
Direi che esistono molti tipi (più o meno comodi) che si sono evoluti con la tecnologia della centrale.
Esaminiamoli uno a uno, cronologicamente parlando

Tastiera remota

Il classico pannello remoto che gestisce l’intera centrale. Può essere messo anche a distanza tramite collegamento via bus digitale. Permette accesso tramite codice o chiave o tag. Solitamente all’interno della zona protetta perché punto nevralgico e soprattutto perché, se non protetto da appositi contenitori, non è resistente all’acqua e alle intemperie e facilmente danneggiabile con alti costi di riparazione

Chiave elettronica

Dispositivo piccolo, come un interruttore elettrico di casa, che permette di collegarsi ad una chiave elettronica che al contatto inserisce e disinserisce l’impianto. Con l’ausilio di led disposti sul dispositivo o sulla chiave, permette di vedere lo stato di inserimento dell’impianto e l’esito della azione richiesta.
Può essere messo all’esterno perché resistenti alle intemperie, difficilmente danneggiarli e con costi assai bassi.
inseritore
I primi modelli (anni 80) di tipo resistivo, erano di facile copiatura o manomissione. Se veniva perso, dovevi cambiare tutte le chiavi.
Gli ultimi modelli a chiave univoca sono più sicuri e permette, in caso di perdita, di mantenere valide le altre chiavi.
Facili e leggere, si possono mettere insieme alle altri chiavi nel portachiavi di casa

Tag o badge a prossimità

Simile alla chiave elettronica, può avere anche il formato di carta di credito.
Esistono vari modelli e tecnologie di carta, più o meno sicuri alla duplicazione.
Infatti esistono anche dispositivi trovabili su internet che, a secondo della tecnologia, possono duplicare in pochissimo tempo con il solo contatto e emulare il badge sull’inseritore. Da prove personalmente fatte, sono riuscito a duplicarne molti in meno di tre secondi.

TAG controllo accessi
Perciò bisognerebbe evitare le prime tecnologia (125 Khz) e passare ad altri modelli (13 Mghz) magari criptati e difficilmente duplicabili senza chiave di decodifica.
Per aumentare la sicurezza al massimo, bisognerebbe adottare anche la tastiera numerica per introduzione di un pin di convalida.
Per eccesso, è meglio la tecnologia più datata dell’inseritore perché si è “meno” evoluta la ricerca della duplicazione o hackeraggio

Trasmettitore a distanza

Sono piccoli trasmettitori via radio grandi come portachiavi, solitamente a frequenza 433 Mghz. Hanno il vantaggio che non necessita dispositivi esterni per effettuare l’inserimento, per il vasto campo d’azione anche attraverso i muri. (sui 80 metri a campo aperto, 20 metri con muri).
Anche per questi sono presenti in mercato dispositivi che riescono a copiare il codice emesso, senza neanche uno stretto contatto come il precedente per i tag.
Ma per questo difetto, ha sopperito la tecnologia, introducendo il rolling code.
Consiste nel trasmettere sempre codici diversi, in modo che una eventuale copiatura permette l’utilizzo per brevissimo tempo, garantendo la sicurezza. (perciò particolare attenzione sulla richiesta di questa tecnologia.)
Il problema è sapere se l’impianto è inserito o disinserito. Per questo viene spesso utilizzato una serie di led sulla sirena che ti indicano lo stato e brevi suoi della sirena (questi evitano involontari azionamenti del telecomando mentre ti allontani).
Sul funzionamento, esistono varie teorie. Lasciare questi led sempre funzionanti o per brevi istanti dopo la ricezione del segnale.
Il primo ti da sempre lo stato dell’impianto, ma lo rende noto anche ad eventuali ladri.
Il secondo potrebbe farti inserire l’impianto mentre tu lo volevi disinserire, perché non sei a conoscenza dello stato. Io preferisco il secondo anche perché se inserisci per errore, te ne accorgi e lo disinserisci velocemente

Cloud o via internet

La tecnologia fa passi enormi e oggi di permette di collegare il tuo impianto su internet e renderlo visibile e gestibile al tuo telefonino tramite accesso ad internet mediante sistemi cloud.
Comodissimi, soprattutto se associato a telecamere ambientali, risulta però esposto ad hacker sulla rete.
Anche se questi sistemi sono portati alla massima sicurezza con password, doppio riconoscimento, sono comunque esposti ad una possibile violazione.
Dipende sempre cosa si vuole proteggere

La volpe, se non arriva all’uva, dice che è acerba ( o marcia)

Lo sappiamo tutti: la volpe, se non arriva all’uva, dice che è acerba.
Poi io mi son permesso di aggiungere marcia.
Ma cosa c’entra con il mondo della sicurezza, della rivelazione fumi o dell’antintrusione?

Le volpi…

Da anni io installo e faccio manutenzione alle stesse marche di prodotto. Mi sono trovato bene, penso di conoscere a fondo il prodotto, ne conosco limiti a capacità.
Ho fatto corsi di aggiornamento dalla casa costruttrice e ho ricevuto attestati di frequentazione.
Mi capita però delle volte di essere chiamato dal cliente, che si lamenta del materiale illustrato perché sempre guasto e malfunzionante, che è un prodotto scarso e non vede l’ora di sostituirlo, o integralmente o pezzo per pezzo.
Approfondendo la discussione, capisco che questa lamentela nasce soprattutto dalla sua fedele ditta manutentrice.
Chiedo gentilmente di farmi vedere i problemi e mi accorgo che sono problemi nati dalla scarsa conoscenza del prodotto: allora preferiscono cambiarlo ed installare un prodotto a loro conosciuto.
Ritengo questa cosa un comportamento altamente scorretto, al limite della legalità.

Ignoranza o furbizia sleale?

Possiamo pensare principalmente ad ignoranza sul prodotto: non lo conosco, per me è rotto, lo cambio con qualcosa di mia conoscenza che gestisco.
In questo caso, posso accettarlo.
Ma purtroppo conosco casi che questo modo di lavorare viene utilizzato spesso, con lo scopo di integrare i costi di un servizio di manutenzione preso a prezzi stracciati. Più vendi più guadagni e una minima scusa è valida per fare grana.
Mi sono capitati casi di:
Alimentatori sostituiti perché le batterie erano guaste. (e non per perdite di acido)
ASD sostituiti per segnalazione del filtro sporco (cambia il filtro e non il dispositivo)
Rivelatori di fumo sostituiti quando andavano solo puliti (o tarati ad una sensibilità più bassa adeguata al luogo dove si trovavano). Magari cambiando tecnologia fregandosene della variazione sul progetto iniziale.
Queste manovre vanno poi ad alterare un impianto con installazioni precarie e orribili da vedere.
Esistono casi poi che il cliente aveva installato del materiale di ottima qualità e performance, e si ritrova con materiale scadente e magari, limitato nel funzionamento e sicurezza.
Ma il massimo è essere chiamati per disperazione dal cliente perché, nonostante il massacro dell’impianto, la ditta volpe non aveva risolto il problema. E vedere che rimontando i pezzi sostituiti, sostituendo i componenti esausti e ricalibrati, l’impianto riprende il normale funzionamento.
Tutti voi vi immaginate un lieto fine col cliente che ti affida la manutenzione.
E invece no!!!!
Continua con la sua vecchia ditta manutentrice.
Cornuto e felice.