Libera informazione sui sistemi di sicurezza

Categoria: Errori di sbaglio

Antifurto: errori da non commettere

Antifurto: errori da non commettere.

Facendo manutenzione a moltissimi impianti antintrusione, ho notato frequenti errori. Ho fatto di seguito un elenco con la speranza che possa essere utile.

Infrarosso installato sopra termosifoni

Il volumetrico all’infrarosso funziona percependo il calore emesso dal corpo umano. Il calore emesso dal termosifone potrebbe generare falsi allarmi

Micronde con direzione all’esterno area protetta

Le micronde generate dal volumetrico passano attraverso i muri. Persone che passano all’esterno potrebbero influenzare il volumetrico

Sirene interne installate nello stesso locale della centrale

Facile da installare per la riduzione dei cavi, è una guida ai ladri per identificare subito la centrale e sabotarla.

Sirene esterne con cavo di collegamento a vista

La sirena da esterno deve essere montata SUL foro di uscita del cavo di collegamento, per avere il massimo della protezione

Sirena con luce che si accende a impianto inserito ( e rimane accesa)

Mai mettere a conoscenza all’esterno lo stato del tuo impianto. E se un giorno vai via e ti dimentichi di inserire l’antifurto??
Questa spia, se presente, deve funzionare qualche secondo, solo all’atto di inserimento e disinserimento dell’impianto, per l’utilizzatore.

Falsi sensori

Se montate sensori finti o non collegati, montateli in modo plausibile. I ladri non sono ignoranti: conoscono anche loro come identificarli

Codici di disinserimento scritti sulla tastiera

Incredibile, ma vero!! Se non palese come nella foto, molti codici sono scritti dietro lo sportellino della tastiera, come se il ladro non lo dovesse MAI aprire

Codici di disinserimento banali

Il 50% degli impianti ha codici tipo 11111 o 1234. Io consiglio  sempre, almeno, di mettere la data di nascita o del matrimonio o di nascita del figlio. Qualcosa di facile da ricordare ma non banale. Per fortuna che certe centrali non permettono l’immissioni di codici facili

Cambiare sempre tutti i codici di default delle centrali

Non lasciare mai i codici di default della centrale (trovabili facilmente su internet). Pretendere di essere a conoscenza anche del codice installatore e cambiarlo o bloccarlo (nelle centrali che lo permettono)

Tutorial: come far funzionare software di programmazione

Vi è capitato di installare sotfware che dovrebbero comunicare con dispositivi in rete (centralizzazione di allarmi, programmazione centraline antintrusione e antincendio, controllo accessi, ecc) e questi non entrano in comunicazione anche correttamente collegati in rete?
Permettetemi di darvi alcuni punti da verificare prima di rinunciare:

Esatta configurazione degli indirizzi IP

Verificare inanzitutto se le periferisce vengono viste dal computer. Aprire la shell del sistema operativo col comando CMD. Poi verificare se la periferica risponde al ping chiamandola col suo nome
Se non risponde verificare il tipo di indirizzamento: se DHCP verificare se entrambe le periferiche sono impostate in questo modo. Se viene impostato con indirizzamento manuale, controllare che gli indirizzi possano comunicare fra di loro. Eventualmente modificare il file host ed aggiungere il nome e indirizzo ip della periferica da riconoscere
Se riusciamo a farla “pingare” ma ancora non c’è collegamento, procedere col secondo punto

Verifica fisica del collegamento

Controllare i cavi se sono intatti, magari sostituendoli con dei nuovi. Controllare le porte dello switch se funzionante e abilitata. Se tutto OK, procedere col

Disattivare ogni tipo di firewall e antivirus

Questa manovra mette in pericolo il computer ma è solo una prova se è questo che blocca la comunicazione. Potete disattivarlo dal pannello di comando oppure direttamente al servizio di windowsSe il collegamento si attiva, allora bisogna ripristinare i firewall e/o l’antivirus con delle eccezioni, finchè il collegamento rimane aperto e i firewall sono attivi il più possibile. Se ancora non funziona

Verificare i privilegi degli account di funzionamento

Controllare se l’account utilizzato ha il privilegio di amministrazione e se è stata effettuata l’installazione con un utente amministratore. Nel dubbio disinstallare, verificare se la cartella contenente i programmi è stata cancellata completamente (altrimenti cancellarla) e procedere con una nuova installazione. Se ancora non vuole funzionare

Controllo della programmazione delle DCOM

Certi programmi usano per collegarsi le DCOM, e vanno configurate tramite il comando DCOMCNFG.exe lanciabile da esegui. Qui conviene aggiungere gli utenti ACCESSO ANONIMO e EVERYONE con tutte le ammissioni possibili.

Se dopo di questo non vuole funzionare, mi dispiace, non ho altre idee da suggerirvi….

Cinema: i sistemi di sicurezza visti da Hollywood

Mi ha sempre colpito il mondo delle pellicole quando si immerge nel mondo dei sistemi di sicurezza. È vero che il cinema deve raccontare fantasie e tutto è concesso nel fine di realizzare film accattivanti, spettacolari e di riempire le sale cinematografiche, ma è curioso come affronta i diversi casi.

Sfalsiamo una leggenda cinematografica: con uno stetoscopio non si riesce ad aprire alcuna cassaforte. Ruotando la serratura, tutti i rumori emessi sono identici. Forse in una cassaforte del 1800, ma non in quelle attuali. E pure bucarle non ci si mette cinque minuti.

Per qualche motivo a me ignoto, si direbbe che gli sceneggiatori abbiano avuto cattive esperienze dai sistemi antifurto, passivi o attivi che siano, mentre siano rimasti colpiti dal mondo delle telecamere. (Forse perché ci lavorano più spesso???) Conoscete un film in cui, durante un furto, questo sia sventato dall’intervento dell’impianto di allarme.

È semplicissimo disattivare l’impianto di allarme: apri la tastiera di inserimento, fai un ponticello con le cose più inaspettate (forcine dei capelli, fermacarte, una moneta da 10 centesimi) e… track…… l’allarme è disattivato.

Tanto per cominciare, esiste il Tamper. Cos’è il tamper? La cosa più banale: un microinterruttore che sente la chiusura e/o la manomissione della tastiera. Appena si cerca di aprirlo, track…… invece di disattivarsi scattano immediatamente le sirene. Non pensare neppure di staccarlo dal muro e aprirlo da dietro: gli ottimi sistemi di allarme hanno un doppio microswitch, uno per la chiusura e uno che sente il distacco dal muro.

Continuiamo e mettiamo pure il caso che la tastiera non abbia il sistema di tamper, ma vi sembra che basti un cortocircuito per spegnere tutto?

Vi siete mai chiesti perché si sentono sempre delle sirene? Anche il più economico, scadente, autocostruito antifurto ha una logica di funzionamento in logica negativa: se manca l’alimentazione, se qualcosa si stacca, se qualcosa si rompe, la prima cosa è far scattare l’allarme. All’interno, esistono batterie che mantengono la sopravvivenza anche quando manca l’alimentazione esterna.

Anche le sirene esterne l’hanno: prova a staccare una sirena dal muro e taglia anche i fili, ma vedrai che continua a suonare.

Entriamo dentro: ma che razza di sensori pensate che ci siano? Raggi laser che si vedono con speciali occhiali, incrociati ad altezze svariate ma pur sempre valicabili con particolari mosse che evidenziano le forme del ladro o meglio ancora della LADRA.


Nulla di tutto questo: anche se da poco esistono sistemi al laser molto specialistici e costosi, il più delle volte vi trovate di fronte a un inaffidabile rivelatore volumetrico, per giunta a infrarossi che non emette raggi ma riceve quelli emessi dal tuo corpo, anche se le tue forme sono oltremodo sensuali.
Ultimamente sono usciti dei scanner a laser dell’ambiente, ma sicuramente non funzionano in questo modo, visto che il laser (invisibile all’occhio umano), emette il raggio solo da una fonte.
E questo è il minimo. Non parliamo poi dei contatti magnetici, della rottura del vetro, dei sistemi microfonici sulle cassette di sicurezza e via dicendo.
Torniamo al mondo del cinema. Con le immagini riprese fanno dei miracoli!!!!!! Da una telecamera posta sulla strada, ingrandiscono il fotogramma e riescono a leggere la data sul giornale di un passeggero salito sul tram. MIRACOLO!!!!
Premesso che telecamere così esistono e vengono utilizzate negli stadi per memorizzare i volti di tutti gli spettatori, ma hanno costi e dimensioni folli. Le più comuni telecamere arrivano a 720 linee (i megapixel degli ultimi anni arrivano anche a un numero maggiore). Una telecamera posta a 10 metri di altezza difficilmente riesce a vedere il tuo volto, figuriamoci la data giornaliera!
I sistemi di videoregistrazione attuali sono validi, ma non come nei film. Telecamere appositamente posizionate alle entrate riescono ad avere filmati in cui la persona è riconoscibile, ma basta qualche misura per eluderle (occhiali da sole, sciarpe, baffi e barbe false, ecc.).
Sicuramente le telecamere di strada non possono dare molte informazioni sui passanti che vi transitano sotto. Poi, di notte, con immagini all’infrarosso, difficilmente i colori possono essere di riferimento perché vengono sfalsati.

Come ti preparo un rivelatore di fumo cotto al vapore

Per la preparazione di un rilevatore di fumo cotto al vapore occorre:
1 rilevatore di fumo
1 camera di campionamento per canala.

Posizionare il rilevatore di fumo all’interno della camera di campionamento d’aria per canale di areazione. Installare tale camera in prossimità di un umidificatore di aria. Lasciare acceso per 4 o 5 ore l’umidificatore di aria avendo cura di spegnere la ventilazione. Il vapore rienpierà la camera d’aria innalzando la temperatura e permettendo la cottura del rivelatore fino alla fusione.
Per la storia, il rilevatore ha segnalato allarme per 2 ore, dopo di che ha emesso l’ultimo spirito di vita passando a segnalazione di guasto in eterno.
Il resto della linea di rivelatori è rimasta indenne
Onore alle armi per il rivelatore