Libera informazione sui sistemi di sicurezza

Categoria: Case Costruttrici (Pagina 1 di 3)

IR10 Volumetrico ad infrarosso Cerberus (Alarmcom IP315)

Il rivelatore volumetrico ad infrarosso Cerberus IR10 (o AlarmCom IP 350) è di fabbricazione anni 80 – 90.
Molto sensibile ed esente da falsi allarmi aveva varie particolarità.
Una delle peggiori era la dimensione: chiedeva uno spazio di circa 15 cm per 10.
Il tutto per coprire la fantastica lente concentratrice dei segnali infrarossi che riceveva dal campo

Adesso non si vede più una tecnologia simile, sostituita da lenti fresnel più economiche.
Aveva dei comandi difficilmente trovabile su quelli di oggi come la posizione di impianto disinserito, che spegneva completamente il LED di allarme. (forse presente in quelli via bus). O anche il comando di comando per il 40% di sensibilità:
Notare la chiave di fissaggio della lente. Infatti questa poteva ruotare in basso e ai lati per permettere un migliore orientamento:
Tipico i collegamenti a morsetti a pressione e incastro scheda estraibile. In caso di guasto, si sostituiva solo la parte interna.
Ottimo apparato sostituiva IR71 più economico e meno performante.

Negli anni 80 – 90 gli stessi rivelatori venivano commercializzati da de ditte differenti: una per l’installazione dei sistemi direttamente dai tecnici Cerberus e un’altra per gli installatori esterni (AlarmCom).
Cambiava solo nome e ditta fornitrice.

Xtralis Vesda VEA-A40: Esperienze di installazione e messa in servizio

Il VEA-040-A00 è un sistema di aspirazione per la rivelazione di fumi molto particolare. Di produzione Vesda Xtralis, in Italia è commercializzato da Honeywell.

ASD a 40 capillari

A differenza dei comuni ASD che utilizzano uno o più tubi forati, solitamente di 25 mm di diametro, questo sistema è predisposto per accettare fino a 40 capillari di diametro 6 mm, direttamente collegati alla macchina.

Questi capillari, con una lunghezza fino a 100 metri, riescono a prelevare il fumo nei vari locali e il dispositivo riesce a identificare il singolo tubo che ha provocato l’allarme.

Inoltre, per ogni singolo tubo viene assicurato il controllo del flusso di aspirazione affinché non venga otturato o che abbia delle perdite.

Viene utilizzato per applicazioni specifiche, dove viene richiesta la classe A di rivelazione per ogni singolo tubo e l’identificazione del punto di allarme.

Tramite un altro chassis di uguale misura, installato nella parte alta, si ha a disposizione l’uscita singola di allarme su 40 relè, senza complessi collegamenti.

Altrimenti può essere centralizzato con vari protocolli.

La progettazione e la messa in servizio sono leggermente diversi dagli altri ASD.

La progettazione è molto più semplice. Basta predisporre un capillare per ogni locale o zona che si vuole proteggere. La copertura viene regolamentata dalla UNI9795, ma non devi calcolare la posizione dei fori e il loro diametro come per i comuni ASD.
L’installazione deve essere fatta con particolare cura. Tutti i capillari devono collegarsi perfettamente alla macchina o al dispositivo di fissaggio.
Tagli perfettamente verticali garantiscono la perfetta tenuta delle giunzioni.
Per migliorare l’installazione, Xtralis fornisce un particolare taglierino oer effettuare le connessioni.

La lunghezza massima per il capillare è 100 metri, ma può anche essere ridotta.
Il tool di progettazione fornito ti permette di impostare la lunghezza massima del tubo più lungo. Poi il tubo può essere ridotto inserendo a una particolare misura una riduzione a 4 mm.
Questo valore di lunghezza massima del tubo deve poi essere inserito nel tool di programmazione VSC per adeguare il valore di normalizzazione del flusso aria.
VSC per VEA A40

Uno dei problemi di progettazione è mantenere lo stesso valore di flusso d’aria per ciascun capillare e la soluzione adottata è quella di giocare sulla lunghezza e sulla differenza di lunghezza fra capillare da 6 mm e da 4 mm.
La riduzione è sempre fornita da Vesda
Curve particolarmente strette di tutti i tubi possono diminuire il flusso dell’aria.
Per far rientrare tutti i valori, ho dovuto barare la lunghezza dei tubi aggiungendo 5 metri, in modo che tutti i tubi rientrassero nella tolleranza di aspirazione.

I punti di spillaggio aria

Un altro particolare importante è il punto di spillaggio dell’aria: non è un semplice foro, ma è una piccola valvola che garantisce solo l’aspirazione nel senso giusto, bloccandosi nel senso contrario. Il motivo verrà spiegato più avanti.

VSP-982VSP-982VSP-982VSP-982
La messa in funzione e normalizzazione dei flussi dei tubi è leggermente più complessa e necessita di parecchi minuti, a seconda di quanti sono i capillari collegati.

La messa in servizio

Inizialmente va fatta la taratura e compensazione del flusso. Vengono testati singolarmente i tubi a 2 a 2 e viene memorizzata dal sistema. Se non rientra in un determinato range, la VEA rileva il guasto e segnala la anomalia.
Attenzione: questa prima taratura può arrivare a durare fino a 40 minuti, a seconda dei capillari da testare.
In caso di guasto di alcuni capillari si può richiedere un test solo per quelli preferiti, diminuendo il tempo di attesa della risposta ed accelerare la ricerca guasti.

Questa prima manovra garantisce che il capillare aspira la giusta quantità d’aria, ma come riesce il VEA a garantire che la quantità d’aria venga aspirata da quel dispositivo di spillaggio e non da una rottura del tubo??
E qui subentra il colpo di genio di Vesda!! Superata la prima taratura, si prosegue col test di integrità INVERTENDO il flusso dell’aria. Essendo in fondo una valvola di non ritorno, non deve passare aria. Se c’è passaggio d’aria, la Vea indica il capillare come guasto.
Terminati questi controlli la centrale si normalizza ed entra in uno stato di normale funzionamento.
Questi due test possono essere impostiti in fascia orario periodicamente con distanze variabili e, a scelta del cliente, possono essere anche escluse.
VSC VEA A40_2
L’aspirazione avviene dai 40 capillari contemporeamente per garantire la protezione globale: il caso di allarme inizia la scansione di due capillari alla volta fino alla identificazione del punto da cui proviene.
Questa scansione continua fino al ripristino degli allarmi.

Un parere personale è che si tratta di un dispositivo veramente valido, ma se non si tengono conto di queste nozioni tecniche di funzionamento e difficile metterla in funzione.
Per questo motivo ho voluto scrivere questo breve articolo.
Fra l’altro, la VEA dispone di una funzionalità di pulizia dei capillari, ma non ho ancora indagato sul principio di funzionamento.

Ringrazio il gruppo Allarmisti per passione di avermi permesso di pubblicare questo articolo, con la speranza di essere di aiuto ad altri tecnici che in futuro lavoreranno su questa macchina:

BUAVI – SharpView

SharpView è una innovativa piattaforma software che somma le funzioni di un vero sistema perimetrale antintrusione e un sistema TVCC deeplearning.

Grazie all’ausilio di sensori MICROONDA RADAR 24Ghz /60Ghz  siamo in grado di geolocalizzare su una mappa eventuali target che si muovono all’interno dell’ambiente protetto,

i quali vengono in tempo reale tracciati da una telecamera PTZ e classificati dalla stessa mediante algoritmi di intelligenza artificiale.

Sulla mappa è possibile stabilire una o più aree di allarme di conseguenza un evento di allarme avviene se si verificano tre condizioni:

  • Movimento certo individuato dal RADAR.
  • Classificazione del target mediante intelligenza artificiale.
  • Geolocalizzazione del target su mappa all’interno di una zona di allarme.

creare upgrade di impianti esistenti, dotandoli della nostra intelligenza artificiale e geolocalizzazione del target.

Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono residenti sul nostro server, pertanto il sistema è compatibile con qualsiasi telecamera ONVIF e spesso utilizzato anche per 

Con questo sistema si ottengono risultati eccellenti  a costi simili o inferiori  ai  sistemi  di protezione perimetrale tradizionali, con un tempo di installazione drasticamente ridotto.

Oltre alla sicurezza perimetrale  SharpView  ha altri particolari campi di applicazione  come  la rilevazione di INCENDI BOSCHIVI e la rilevazione di DRONI in volo.

In Italia commercializzato da DUEVI – Via Bard, 12/A – 10142 Torino (ITALY)

Esser O-1371- Rivelatore ottico di fumo

Questo modello di rivelatore di fumo ottico è abbastanza comune e si trova in molte installazioni.
Eseguendo una apertura nei singoli pezzi risulta una camera di analisi fumi abbastanza curata e molto particolare, frutto di uno studio fatta per migliorare il controllo di fumo dell’aria.

La presenza di una retina evita l’ingresso di insetti all’interno della camera:

Software di programmazione centrali licenziato: si o no

Software di programmazione centrali licenziato: si o no?

Al giorno d’oggi, per programmare le centrali di sicurezza occorrono degli applicativi sui computer.
Per scelta delle ditte costruttrici, questi programmi possono essere free oppure licenziati, sia con chiave fisica (dongle) oppure con registrazione in internet.
Cerchiamo di vedere vantaggi e svantaggi di queste scelte aziendali, sia dal punto di vista dell’installatore che del cliente

APPLICAZIONE FREE

Ognuno può programmare le centrali e non sei vincolato ad un installatore.
Piu facilità a trovare assistenza. Più gente che ci lavora, meno professionalità dei tecnici ma minor costo (magari le modifiche può farlo anche il cliente).
Minor costo di attivazione (liberi dai costi della licenza)
Maggior concorrenza / possibilità di centri di installazione e manutenzione.
Impianto leggermente più economico ma leggermente meno sicuro

APPLICAZIONE LICENZIATA

Investimento dell’installatore nell’acquisto della licenza.
Numero ristretto di persone abilitate alle riparazioni e manutenzioni dell’impianto
Maggior costo di installazione (aumentati dai costi di licenza)
Maggior sicurezza per l’impianto (chi ha investito sulla marca, di solito, la presa come riferimento ed installandola sempre, riesce prima a trovarne guasti e problemi)
Minor concorrenza e maggior professionismo degli installatori.
Tecnici più cari, ma con maggior professionismo.
Impianto leggermente meno economico ma leggermente più sicuro

Se avete altre impressioni da aggiungere, potete liberamente inserirle nei commenti

Antintrusione: quale marca scegliere????

Quale marca scegliere se devo installare un piccolo impianto antintrusione??? E’ una domanda che capita spesso nei blog dedicati al settore o agli elettricisti. E a questo punto fioccono migliaia di marchi, con raccomandazioni di bontà a non finire. Ne ho montata una dieci anni fa e nessun problema….. Vai tranquillo, questa è la migliore!!! Ce l’ha mio cugino e da allora nessun falso allarme.
Permettete allora anche a me di dare il mio modesto consiglio.

Come valutare la scelta di una marca

L’affidabilità non è tutto. Per piccoli impianti, una marca è affidabile come un altra. Su un impianto domestico, sono poche le funzione richieste: zona normale, ritardata, due o tre aree se vuoi fare il perimetrale, inseritore e combinatore telefonico. Questo è come sono composti quasi il 90% degli impianti negli appartamenti. L’elettronica non è complessa, si riuscivano a fare prima della venuta dei microprocessori: figuriamoci adesso!!!
Piuttosto darei importanza ad altri fattori

Semplicità di installazione

Più è semplice da cablare e mettere in funzione, meglio è. Valutare il tempo di attivazione, il manuale di installazione e di utilizzatore il più chiaro possibile. Spazio per il cablaggio e ottima disposizione delle morsettiere e componentistiche. Anche se è molto semplice da spiegare al cliente finale, rende più rapida la spiegazione ed evita ritorni sul posto per errori di utilizzo

Ottima assistenza tecnica

L’assistenza tecnica è tutto. Quando hai una risposta rapida al tuo problema, minor tempo si perde. Gratuita e non a pagamento. Se non si risolve, disponibilità di sopralluogo sul posto del tecnico. Rapida sostituzione del materiale guasto, soprattutto in garanzia.

Ottima assistenza commerciale

Quando devi eseguire un impianto fuori dalla norma, avere persone che ti sappiano consigliare e che abbiano un listino completo di tutto diventa essenziale. Ti risolvono il problema nel modo più economico e rapido possibile

Ma soprattutto…..

Ricordatevi di una cosa importante. L’affidabilità di un impianto lo fa la professionalità dell’installatore. Seguire i consigli per una buona realizzazione e tutte le normative inerenti sulla materia della sicurezza, fa si che l’impianto diventi affidabile a discapito del materiale installato. Perciò, per i primi impianti fatevi consigliare da persone che da anni installano sistemi di sicurezza: ci sono piccoli dettagli da seguire che si imparano solo con l’esperienza

ASD: perchè fare rivelazione incendi con questa tecnologia?

In tutti i capitolati recenti, dilagano i progetti con la rivelazione incendi con sistemi ASD. Eppure esistevano anche vent’anni fa.
Dando per scontato come funzionano, già spiegato in un precedente articolo, la rivelazione incendi può essere sicuramente più veloce rispetto quella tradizionale puntiforme.
E’ stata creata una classificazione di questi apparati in lettere:
Classe A: Sensibilità minore a 0,8 OBS/m
Classe B: Sensibilità da 0,8 a 2 OBS/m
Classe C: Superiore a 2 OBS/m
Significa che un progetto di un impianto di rivelazione incendi a campionamento aria di clesse C (il meno sensibile) riesce a rilevare una oscurazione dell’aria (dovuta a particelle volatili) pari o maggiore al 2% per metro. Questa è la soglia minima necessaria per allarmare un classico sensore antincendio certificato EN54-7

Impianto e non sensore

Come potete notare ho indicato impianto e non sensore. Infatti tutti i sistemi di campionamento devono essere accompagnati da un progetto (che si esegue con il tools di progettazione allegato alla centralina d’aspirazione) dove vengono citati:
Classe richiesta di progettazione, lunghezza e stesura dei tubi di campionamento, diametro con posizionamento dei fori.

Motivi dell’attuale richiesta

Certificazione degli impianti EN54-20 e riconoscimento nella UNI9795:2913
Minor costo di vendita.
Maggior precisione nella rivelazione

Dove installarlo

Inizialmente veniva indicato solo per i CED e le camere bianche. Adesso è preferito per la rivelazione nei controsoffitti, nei sottopavimenti e nei cavedi, nonché in edifici molto alti.
Il tutto per la facilità della manutenzione. La centralina viene posizionata ad altezza uomo e non occorre ponteggi per arrivare in altezza. La manutenzione può essere effettuata più facilmente: se l’impianto è fatto a regola d’arte viene allungata la parte terminale del tubo dall’ultima parte ed installato un tappo svitabile. Togliendolo si verifica la segnalazione di guasto e immettendo fumo si prova il sensore nella condizione massima di lunghezza del tubo. Il tutto senza utilizzo di scale. Segnandosi il flusso di aria, si può verificare il calo e l’aumento nel tempo (simbolo di ostruzione o daneggiamento del tubo)

Novità

La tecnologia del campionamento è attualmente in continuo sviluppo. Alcune case propongono soluzioni nuove come la rivelazione dei gas, il miglioramento della discriminazione di falsi allarmi con utilizzo di laser a diversa lunghezza d’onda (e colore), l’identificazione del foro in allarme contando i secondi di attesa dalla rivelazione del fumo

AD2-C11: a old ASD with two pipes

This product is marked Siemens, but is of Wagner construction.
He was prepared with two intake pipes that ended on two high sensitivity smoke detectors
In the pictures you can see the detectors, circuit boards, the flow sensors in the pipes.
Self-calibrating with the push of a button. It could adapt to many manufacturers, replacing the smoke detectors.
With a quick change could work with one and the air tube was controlled by two sensors simultaneously

« Articoli meno recenti