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Categoria: Rivelazione gas

Protocolli di comunicazione per centralizzazione allarmi (SCADA, DCS, BMS)

Per coprire la forte richiesta di comunicazione fra i vari impianti e postazioni di lavoro e gestioni delle segnalazione di allarmi e guasti, sono stati elaborati vari protocolli di comunicazione standard con i quali i vari dispositivi comunicano, anche se appartenenti ad ambienti e case costruttrici diversi.

LonWorks – (Lon Talk):

Sviluppato dalla Echelon Corporation, permette facilmente di far comunicare i dispositivi utilizzando molti tipi di connessioni fisiche dal doppino fino a TCI/IP. Diventato standard internazionale ISO/IEC 14908. Utilizzato nella automazione degli edifici dall’antintrusione alla illuminazione, passando per il condizionamento e riscaldamento. Nata negli anni 80, ha vari punti a suo favore, dal collegamento tipico su doppino non polarizzato molto economico alle alte possibilità di comunicazione

ModBus

Creato dalla Modicon (ora gruppo Schneider Electric), è un protocollo nato inizialmente per la comunicazione dei PLC su due tipi diconnessione: seriale su RS485 o RS232 e ethernet). Poi esteso a molteplici tipi di dispositivi
Ad ogni dispositivo viene assegnato un indirizzo unico e questa potrà comunicare con un indirizzo preso come master. Tutti i pacchetti di comunicazione hanno informazioni di controllo per assicurare l’esattezza del messaggio

Bacnet:

BACnet è un protocollo di comunicazione per reti di Building Automation and Control (BAC) che sfruttano il protocollo standard ASHRAE, ANSI e ISO 16484-5. Protocollo di interscambio dati “aperto”, senza alcun proprietario né diritto di utilizzo particolarmente impiegato nelle applicazione di regolazione e controllo degli impianti meccanici di riscaldamento, condizionamento e trattamento aria.

ONVIF (Open Network Video Interface Forum)

Protocollo di comunicazione standard per quanto riguarda il campo del TVCC digitale e il controllo accessi. Nata nel 2008 da Axis Communications, Bosch Security Systems e Sony Corporation, con l’obiettivo di accelerare l’adozione della tecnologia IP mediante la diffusione di uno standard globale e indipendente per le interfacce di rete.
Idea geniale perché rapidamente hanno aderito in poco tempo più di 40 ditte produttrici quali ASSA Abloy, Canon, Cisco, Dahua Technology, Hanwha Techwin (già Samsung Techwin), Hikvision, Panasonic, Pelco by Schneider Electric, Sunell, LG, Milestone.

CEI-ABI:

Protocollo nato nel 1979 per richiesta di ABI (Associazione Bancaria Italiana) che richiese ai principali fornitori di progettare un protocollo pubblico bi-direzionale e protetto.
Questo permette di gestire gli allarmi con un unico sistema di gestione pur comunicando con impianti di diverse marche

KNX –

Protocollo di comunicazione standard (EN50090 – EN13321-1 – ISO/IEC 14543). Uno dei punti di forza del sistema KNX, è che qualsiasi prodotto etichettato con questo marchio non è una semplice dichiarazione del produttore, ma si basa su prove di conformità effettuate dai laboratori di KNX. Durante questi test, si verifica non solo che il dispositivo supporti il protocollo KNX, ma che i suoi dati utili siano codificati secondo i tipi di dati standardizzati KNX. Ciò permette di realizzare impianti funzionanti anche mediante la combinazione di dispositivi di produttori diversi.

OPCserver

Nel 1995 alcune aziende (Fisher-Rosemount, Rockwell Software, Opto 22, Intellution, and Intuitive Technology) crearono un gruppo di lavoro per definire uno standard di interoperabilità tra prodotti dedicati all’automazione industriale.
Basato sul concetto di client-server, questo permette ai sistemi di supervisione di comunicare con i dispositivi in campo con un definito protocollo di comunicazione, garantito dalla fondazione che sorveglia e definisce lo standard ( OPC Foundation).
Le ditte che aderiscono devono seguire e rendere pubblico questo protocollo.
Le specifiche OPC si basano sulle tecnologie di Microsoft Windows: OLE, COM e DCOM.

DNP3 (Distributed Network Protocol):
DNP3 è un insieme di protocolli di comunicazione specificamente progettato per l’automazione di sistemi di controllo distribuiti, come quelli utilizzati nei settori dell’energia e delle utilities. DNP3 offre funzionalità avanzate per la comunicazione affidabile tra dispositivi SCADA, come il recupero automatico in caso di interruzioni di comunicazione e la gestione di grandi volumi di dati. È progettato per supportare reti di comunicazione eterogenee e può essere utilizzato sia su reti seriali che su reti basate su IP.

PROFIBUS:

è un protocollo di comunicazione utilizzato principalmente nell’automazione industriale. Esistono due varianti principali di PROFIBUS: PROFIBUS-DP (Decentralized Periphery) e PROFIBUS-PA (Process Automation). PROFIBUS-DP viene utilizzato per la comunicazione ad alta velocità tra dispositivi di campo e unità di controllo, mentre PROFIBUS-PA è progettato specificamente per l’automazione dei processi e supporta la comunicazione in ambienti intrinsecamente sicuri.

IEC 60870-5,

uno standard utilizzato sul mercato europeo per la trasmissione di dati tra diversi sistemi SCADA.

Per finire esistono protocolli di comunicazioni elaborati da grosse ditte costruttrici come Siemens, Omron, Mitsubishi, ecc

A che altezza vanno posizionati i rivelatori di gas??

Una domanda tipica che sorge nel mondo della rivelazione dei gas.
A che altezza vanno posizionati i rivelatori di gas? Dipende tutto dal peso specifico del gas che si vuole .
Il peso specifico è il rapporto tra la densità (massa per unità di volume) del gas attuale e la densità dell’aria, il peso specifico non ha unità di misura.  
Allego di seguito alcuni gas col relatvo peso specifico

Acetilene 0,90
Ammoniaca 0,59
Anidride carbonica 1,52
Butano 2,01
Esano 2,97
Idrogeno 0,07
Metano 0,55
Monossido di carbonio 0,97
Ossigeno 1,10
Propano 1,52

Se il peso del gas da rilevare è minore di 0,9, tenderà a stratificare verso l’alto e perciò il sensore andrà montato vicino al soffitto.

Se il peso del gas da rilevare è maggiore di 1,1, tenderà a stratificare verso il basso e perciò il sensore andrà montato vicino al pavimento.

Quelli tra lo 0,9 e 1,1 va montato ad altezza naso uomo.

Anche tutti i rivelatori di gas tossici (monossido di carbonio, ammoniaca a livello di tossicità,ecc) o di ossigeno vanno installati ad altezza naso, anche se alcune linee di pensiero portano in certi ambienti critici l’installazione anche vicino al pavimento per controllare il livello ad altezza naso uomo svenuto.
La tossicità viene misurata anche per permanenza media nel tempo: viene monitorata l’aria e si controlla la percentuale del gas presente nell’arco di parecchie ore. Per far questo esistono particolari centrali che registrano ed elaborano il trend dell’ambiente per fare una media su diverse ore.

Due gas molto particolari: Ossigeno e Ammoniaca

Alcuni dettagli sulla rivelazione di questi due gas.
L’ossigeno è dannoso sia se il livello si abbassa sotto il 21 ma anche se si alza. Perciò i sensori daranno allarme per carenza e aumento della soglia.
Ricordatevi che, per la caratterisitica di questo gas, il sensore dura sui due anni e spesso provoca falsi allarmi quando è vicino alla scadenza.
L’ammoniaca può essere tossica a basse soglie e anche esplosiva. La proporzione delle due soglie e circa di 1 a 10.000. Difficilmente un sensore unico può rilevare entrambe le soglie, ed è per questo che spesso ce ne sono due. Uno tossico posto ad altezza naso e un esplosivo vicino al soffitto.
Una curiosità: l’ammoniaca è un gas insopportabile al nostro naso e viene percepito molto prima della soglia di esplosività ma molto dopo alla soglia di tossicità.