LEL (inglese) o LIE (italiano): è il limite inferiore di esplosività dei gas. Fatto 100 il valore minimo di concentrazione nell’aria perchè questo gas possa esplodere, i rilevatori di gas infiammabili vengono tarati per dare un allarme ad un valore percentuale inferiore. (Si dice 30% LEL, 40% LEL, ecc). Su questi valori percentuali vengono fatte scattare le attuazioni.
ppm (parti per milione o part per million): indica il rapporto tra quantità misurate omogenee di un milione a uno.
Viene usato quando la percentuale del gas da misurare è bassissima e tipicamente usato per la rivelazione di gas tossici
1 ppm=0,0001 % gas in area
% (percentuale): la reale percentuale del gas in area. Usata normalmente per la misurazione dell’ossigeno
Zero del sensore: Tipica definizione per la taratura. Indica la misura del rivelatore in aria pulita. Normalmente viene controllata e eventualmente ritarata durante la manutenzione. Il rivelatore deve segnare zero in normale stato di funzionamento per funzionare in modo ottimale. Ogni sensore ha un trimmer o una procedura per ritarare lo zero
SPAN o Amplificazione: E’ il secondo dato da controllare durante la taratura. Va a controllare l’amplificazione del segnale per ottenere il valore preciso del gas durante l’esposizione al gas campione.
Bombolette gas campione: Sono bombolette caricate con aria e gas in percentuale precisa per avere un punto di riferimento preciso per la taratura e la manutenzione dei rivelatori gas.
Dispositivo di spillaggio
E’ la valvola che si avvita alla bomboletta gas campione per inalare il gas di prova al rivelatore. Fornita di tubo e adattatore che si avvita al captatore.
Gas esplosivo o Tossico.
La rivelazione gas rileva particolari tipi di gas per non superare un livello di esplosività dell’ambiente o di tossicità per l’uomo:
A seconda dei casi si hanno attuazioni diverse. Bisogna fare attenzione a questi dettagli.
Un esempio è la rivelazione dell’ammoniaca per esplosività o tossicità, dove la percentuale di gas è molto distante tra un valore e l’altro.
Andare a tarare un rivelatore di ammoniaca per tossicità con bomboletta per esplosività si ha il rischio di danneggiare il captatore per troppo gas.
Rivelatore Ossigeno
Molto particolare è il rivelatore ad ossigeno. Il rivelatore è tarato per essere in stato di normalità con una presenza in aria del 21% e generare all’allarme allo variare di questa percentuale.
Normalmente genera allarme per mancanza, ma in certi impianti viene richiesto allarme anche eccesso di ossigeno.
Una brutta caratteristica di questo sensore è la durata del captatore. Normalmente va cambiato ogni due anni e il suo deterioramento crea il più delle volte dei falsi allarmi
Tipi di sensore
A cella elettrochimica
Praticamente è una piccola pila che produce una esile corrente proporzionale alla quantità di gas presente. Funzionerebbe con molti gas, ma è preferibile usarla per la presenza di ossigeno, perchè il variare di questo gas influenzerebbe molto la lettura.
In genere hanno una durata di due anni
A cella catalittica
Basata su dei filamenti posta ad alta temperature (vicino ai 1000 gradi Celsius) che in presenza di un gas, variano il proprio valore resistivo.
Tecnologia molto precisa e descriminante sulla tipologia di gas.
Utilizzata nella rivelazione industriale ad alto livello.
In genere hanno una durata di 4-5 anni
A cella a semiconduttore.
Si basa su una giunzione p-n di alconi ossidi in grado di variare la propria conducibilità in presenza di gas. Tecnologia economica ma asai imprecisa. Classica dei kit fai da te da mettere in cucina. Funziona col gas, ma anche col soffritto di cipolle….
Possono durare anche fino a 10 anni
A cella ottica
Tecnologia di recente sviluppo, si basa sulla iterazione elettromagnetica dei gas.
Hanno durata di 5 anni
Rivelatore EX-d
Rivelatore costruito e progettato per essere installato in luoghi di rischio esplosioni.
SIL (Safety Integrity Level)
E’ una caratteristica costruttiva dell’impianto nata per garantire l’integrità di sicurezza di un sistema, definito dalla norma IEC/DIN EN 61508 che è diventata un punto di riferimento imprescindibile per la definizione di tecnologie all’avanguardia per la sicurezza funzionale.
Si classifica in in quattro livelli distinti:
- SIL 1il grado di sicurezza più basso, facilmente raggiungibile tramite un’adeguata progettazione;
- SIL 2richiede l’utilizzo di buone pratiche di sviluppo;
- SIL 3richiede l’utilizzo di sofisticate tecniche di sviluppo;
- SIL 4il grado di sicurezza più alto, oneroso da raggiungere e difficilmente applicabile all’industria di processo.
Lascia un commento