Libera informazione sui sistemi di sicurezza

Mese: Aprile 2022

A che altezza vanno posizionati i rivelatori di gas??

Una domanda tipica che sorge nel mondo della rivelazione dei gas.
A che altezza vanno posizionati i rivelatori di gas? Dipende tutto dal peso specifico del gas che si vuole .
Il peso specifico è il rapporto tra la densità (massa per unità di volume) del gas attuale e la densità dell’aria, il peso specifico non ha unità di misura.  
Allego di seguito alcuni gas col relatvo peso specifico

Acetilene 0,90
Ammoniaca 0,59
Anidride carbonica 1,52
Butano 2,01
Esano 2,97
Idrogeno 0,07
Metano 0,55
Monossido di carbonio 0,97
Ossigeno 1,10
Propano 1,52

Se il peso del gas da rilevare è minore di 0,9, tenderà a stratificare verso l’alto e perciò il sensore andrà montato vicino al soffitto.

Se il peso del gas da rilevare è maggiore di 1,1, tenderà a stratificare verso il basso e perciò il sensore andrà montato vicino al pavimento.

Quelli tra lo 0,9 e 1,1 va montato ad altezza naso uomo.

Anche tutti i rivelatori di gas tossici (monossido di carbonio, ammoniaca a livello di tossicità,ecc) o di ossigeno vanno installati ad altezza naso, anche se alcune linee di pensiero portano in certi ambienti critici l’installazione anche vicino al pavimento per controllare il livello ad altezza naso uomo svenuto.
La tossicità viene misurata anche per permanenza media nel tempo: viene monitorata l’aria e si controlla la percentuale del gas presente nell’arco di parecchie ore. Per far questo esistono particolari centrali che registrano ed elaborano il trend dell’ambiente per fare una media su diverse ore.

Due gas molto particolari: Ossigeno e Ammoniaca

Alcuni dettagli sulla rivelazione di questi due gas.
L’ossigeno è dannoso sia se il livello si abbassa sotto il 21 ma anche se si alza. Perciò i sensori daranno allarme per carenza e aumento della soglia.
Ricordatevi che, per la caratterisitica di questo gas, il sensore dura sui due anni e spesso provoca falsi allarmi quando è vicino alla scadenza.
L’ammoniaca può essere tossica a basse soglie e anche esplosiva. La proporzione delle due soglie e circa di 1 a 10.000. Difficilmente un sensore unico può rilevare entrambe le soglie, ed è per questo che spesso ce ne sono due. Uno tossico posto ad altezza naso e un esplosivo vicino al soffitto.
Una curiosità: l’ammoniaca è un gas insopportabile al nostro naso e viene percepito molto prima della soglia di esplosività ma molto dopo alla soglia di tossicità.

Cose da sapere prima di acquistare un impianto antintrusione

Permettetemi di dire alcune cose da sapere prima di acquistare un antifurto da casa. In trenta anni di installatore di sistemi di sicurezza, mi sono fatto una discreta esperienza del campo. Ecco alcuni punti su cui riflettere prima di procedere all’acquisto.

Conta il materiale ma soprattutto l’installazione:

E’ vero che il materiale di qualità conta, ma soprattutto conta la giusta installazione. L’installazione dei sensori deve essere fatta da persone esperte, altrimenti l’errato montaggio crea falsi allarmi o, ancora peggio, facili passaggi in zone non protette. Perciò affidatevi a ditte che da anni lo fanno come mestieri. Non affidatevi ai kit in commercio, a meno che non siate installatori.
Un altro consiglio che mi sento di darvi è quello di affidarvi ad imprese che fanno esclusivamente questo lavoro. Affidarvi a fac-totum, installatori elettricotermicocondizionamentoantennistaidraulicoechipiùnehanematta, non sarà competente come qello che per lavoro installa solo impianto di sicurezza. Credetemi: non è un lavoro facile.

Wireless o no wireless?

Al giorno d’oggi, la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti nella sicurezza degli impianti wireless (ovvero senza fili). I sensori, alimentati da batterie, possono essere installati senza riempire la casa di canaline e cavi antiestestici. Ma ricordatevi che un sensore tradizionale funzionerà sempre meglio di uno wireless. Perciò, ove possibile, preferite sempre i sensori tradizionali. Diffidate dell’installazione totalmente wireless. Spesso serve a giustificare una più veloce installazione permettendo prezzi più bassi. Inoltre sappiate che le batterie durano dai 2 ai 6 anni, a secondo di quante volte questo sensore viene allarmato. Le batterie dei sensori arrivano a costare anche 40 euro l’una.
Inoltre oggi esistono apparecchi chiamati “jammer” che emettendo forti radiofrequenza, possono oscurare alcune marche di rivelatori, soprattutto quelli economici.
Io consiglio sempre una centrale ibrida, ampliabile, dove si possono installare sensori wireless e tradizionali

Impianto antifurto o servizio antifurto con servizio di protezione?

Ultimamente il mercato ci sta riempendo di impianti a prezzi stracciati, collegati ad istituti di vigilanza che controllono l’efficenza e gestiscono gli allarmi. Attenzione: questi sistemi sono validi se sei disposto a pagare mensilmente su servizio di assistenza a questo istituto di vigilanza del valore di circa 50 euro mensili per minimo 36 mesi. Perciò attenti a cosa acquistate e cosa volete acquistare. Se vi serve un servizio di vigilanza va benissimo, ma se gli allarmi volete gestirli voi col vostro telefonino o quello di parenti, questi non fanno il caso vostro. D’accordo che gli impianti normali vanno seguiti da un servizio di manutenzione (vedi in basso), ma i costi sono molto più bassi

Manutenzione:

Se acquisti un impianto antifurto devi pensare anche ad una ditta che ne faccia manutenzione. (ad un prezzo ragionevole). Serve soprattutto per le urgenze, quando il sistema impazzisce ed inizia a suonare a vanvera. Perciò vi consiglio di contattare una ditta locale, che abbia un numero di reperibilità e che faccia sicurezza di mestiere. Poi, sarebbe anche meglio, se questa ditta fosse anche quella che ve lo ha installato (informatevi nel momento della contrattazione per l’acquisto)

Documentazione

Chiedi sempre se nel prezzo è prevista una certificazione dell’impianto e tutti i manuali di utilizzo della centrale e dei sensori.  Tutto il materiale deve essere certificato per l’Italia, soprattutto il wireless

Esser O-1371- Rivelatore ottico di fumo

Questo modello di rivelatore di fumo ottico è abbastanza comune e si trova in molte installazioni.
Eseguendo una apertura nei singoli pezzi risulta una camera di analisi fumi abbastanza curata e molto particolare, frutto di uno studio fatta per migliorare il controllo di fumo dell’aria.

La presenza di una retina evita l’ingresso di insetti all’interno della camera:

MZ24 – centrale rivelazione incendio anni 70

Siamo negli anni 70 ed escono le prime centrale di rivelazione fumi a una zona per piccoli locali.

Presenti tre spie (normale funzionamento, guasto e allarme) e un pulsante di tacitazione.

Il coperchio dava accesso ad un altro pulsante che permetteva di resettare l’allarme.
Semplice ma praticamente indistruttibile!

Curiosa la presenza di circuiti fatti ancora come se fossero costruiti alla maniera semplice di una volta col nastrino

ASD: Sistemi di campionamento aria

I sistemi di rivelazione fumi a campionamento aria sono sicuramente una branchia in via di espansione e in via di continua innovazione. Da quando uscirono i primi sistemi di campionamento negli anni 90 ad oggi, i dispositivi sono passati da qualcosa di empirico e progettato a consigli della casa costruttrice a qualcosa di standard e normalizzato dalla EN54-20.
Questo ha permesso anche ad una standardizzazione dei tubi e dei capillari di previevo
Concetto di funzionamento
Il concetto è semplicissimo. Prelevare forzatamente dell’aria da un ambiante, analizzarlo e vedere se c’è presenza di fumo. Questa forzatura può essere dovuta a differenze di pressione naturali (campionamento in canale d’aria) o forzate da motori aspiranti.
La presenza di fumo viene rilevata o da normali rivelatori di fumo (tipico dei primi) o da sensori a raggi laser. Quest’ultimi riescono ad ottenere un grado di sensibilità notevolmente piu alto dei primi.
Progettazione
Mentre quello da canale aria esce già completo di tutto (vedi foto in alto), dalla camera al tubo di prelievo da montare all’interno del condotto ventilante, il secondo necessità di una tubazione con determinati fori di prelievo a distanza e diametro prestabilito. Lo standard vuole che si adotti un tubo color rosso di diametro esterno da 25 mm.  Con un apposito tools di calcolo, si progetta una tubazione che garantisce un ugual prelievo d’aria per ogni foro anche se posto a differenza distanza dal motorino aspirante.
ATTENZIONE: perchè l’impianto sia a norma, deve essere allegato al progetto il documento di calcolo delle tubazione e rispettare la descrizione fatta con lunghezze, curve, deviazioni e dimensionamento dei tubi

Punto di prelievo a controsoffitto per capillare

Possono essere montati anche dei capillari per fare un punto di prelievo in ambiente con foro nel controsoffitto e tubazione nella parte alta nascosta, rendendo i punti di rilevazione quasi invisibili.
La camera ha all’interno un sensore di flusso dell’aria per poter generare un guasto nel caso che un foro si tappi (calo del flusso) o se la tubazione si rompa (aumento del flusso). Inoltre la velocità di aspirazione dell’aria e la lunghezza del tubo determinano il tempo di trasporto del fumo, cioè dopo quanto tempo viene rilevato l’incendio. Questo non può superare i 120 secondi. Su questa base sono poi nati diversi miglioramenti a secondo delle marche di produzioni. Mi azzardo ad affermare che le case costruttrici leader del mercato non sono molte. Posso citare Xtralis, Wagner, Siemens e poche altre, ognuna con caratteristiche diverse.
La Wagner garantisce per certe macchine l’identificazione del punto dove rileva il fumo (grazie ad una pompa che inverte il fumo e calcola il tempo, dopo la pulizia, per la ricezione nuova del fumo). Anche Xtralis riesce a farlo ma usando un sistema di prelievo a capillari (tubini di diametro 6) che al momento di presenza fumo vengono analizzati separatamente (attualmente fino a 42).

Siemens garantisce una maggiore discriminazione dei falsi allarmi grazie all’utilizzo di due laser di diverso colore (rosso e blu) che identificherebbero la polvere dal fumo:
Accessori
Filtri per l’aria. Pompe invertenti per la pulizia dei fori. Dispositivi per la condensa. Sistemi per la rivelazione dei gas infiammabili.
Vantaggi
Maggior sensibilità. Meno stesura dei cavi. Facilità nelle prove di manutenzione soprattutto nelle zone difficili come controsoffitti e sottopavimenti. Meno componenti soggetti a rottura (difficilmente un tubo si rompe)
Svantaggi
Usura del motorino aspirante. Sporcizia del tubo e intasamento dei fori aspiranti dovuti anche alla normale polvere ambientale. Costo dei pezzi di ricambio alti