Libera informazione sui sistemi di sicurezza

Mese: Aprile 2017

L’invasione degli ultra wireless

In questi ultimi anni, sembra quasi che ci sia stata una invasione degli impianti antintrusione wireless.
Ormai negli appartamenti viene proposto da tutti gli installatori (da quelli di sicurezza, passando all’elettricista e terminando dall’idraulico) viene proposto, consigliato e installato questo tipo di tecnologia per la protezione dagli intrusi.
Ma fino a che punto bisogna spingersi nell’adottare tecnologia senza fili?
Certamente bisogna tenere presente un fattore non confutabile: i sistemi filari sono senza dubbio più affidabili dei sistemi wireless.

Perché meno affidabili??

Affidabilità giustificabile per un semplice motivo: la semplicità del sistema ovvero la prima legge dell’elettronica.
Meno fattori esterni interferiscono col sistema, più affidabile diventa.
Prendiamo un semplice contatto magnetico.
Col filare c’è un semplice cavo a due fili con linea a doppio bilanciamento fino in centrale.
Col wireless c’è: contatto magnetico, batteria sensore, trasmettitore allarme, ricevitore allarme, centrale. La casistica di possibilità di guasti aumenta notevolmente (batterie scariche, possibilità di interferenze, jammer che possono coprire il segnale radio, ecc..)
Senza considerare che l’allarme non viene sempre trasmesso in tempo reale.
Infatti quando si apre il contatto viene trasmesso l’allarme e solo dopo un determinato tempo hai la trasmissione di rientrato allarme. Queste “tempistiche” creano a volte dei problemi. E’ vero anche che si possono diminuire o togliere queste tempistiche ma a discapito della durata della batteria. E se nel momento del bisogno la batteria si scarica?
Inoltre un contatto o un volumetrico messo a protezione ad un punto di passaggio, trasmette in continuazione a discapito della batteria che si consuma in poco tempo.
Se poi passiamo ai volumetrici, ricordiamoci che sono sempre alimentati a batteria. Sottoalimentati non puoi pretendere alte prestazioni. Raramente sono doppia tecnologia ma solo infrarossi con i possibili falsi allarmi che generano.
Il “costretto risparmio energetico” non permette a questi rivelatori di essere molto performanti

Ma allora non è mai consigliabile?

No. Delle volte può diventare l’unica modo di proteggere un ambiente. Dove si hanno vincoli architettonici, opere d’arte, VERA impossibilità di stesura cavi, questi sistemi possono integrare il sistema antintrusione (esistono centrali di tipo misto: filare e wireless).
E questo i professionisti del mestiere lo sanno e non installano solo wireless

E allora come si spiega questo aumento?

Semplice. La facilità di installazione. Senza la stesura cavi, installazione è più veloce e redditizia. Non sporca e lascia il cliente soddisfatto senza canaline in giro.
E’ anche vero che negli appartamenti non vanno a rubare degli specialisti ma l’aumento di questi impianti invoglia i ladri ad attrezzarsi sempre di più.
(N.B. un jammer si acquista facilmente su internet…….. basta informarsi sulla frequenza giusta)

Prima legge dell’elettronica

La prima legge dell’elettronica (valida anche in elettrotecnica) dice:
In un qualsiasi sistema elettronico, ogni elemento che lo compone, se non strettamente necessario al suo funzionamento, crea solo un aumento della casistica di guasti e ne peggiora l’affidabilità nel tempo”
In sintesi:
TUTTO QUELLO CHE NON C’E’, NON SI ROMPE
Questa è una rivisitazione di una delle tante frasi celebri di Henry Ford, ma che si sposa in maniera stupefacente nel mondo generico dell’elettronica
Era una battuta, imparata a scuola mentre si progettava i primi circuiti stampati, ma sicuramente corrisponde a realtà
Quante volte capita di avere dei guasti di cose inutili che, anche se non ci fossero, si vivrebbe lo stesso.
Nessuno di voi è andato dall’elettrauto con l’automobile guasta e il problema era nella centralina elettronica che aveva segnalato il guasto del sensore pioggia per l’avviamento automatico dei tergicristalli??? (Casomai, manco sapeva che esisteva)
La tendenza attuale è quella di comprare materiale superaccessoriato di cose futili e non utilizzabili, che non fanno altro che peggiorare l’affidabilità delle cose.
L’affidabilità dei sistemi è strettamnete legato alla loro semplicità: tutte le cose superficiali aggiunte diventano un possibile punto di debolezza dell’impianto.

Impianti di sicurezza “MORDI E FUGGI” o “CARI MA BUONI”??

Gli impianti di sicurezza si dividono in due categorie: “MORDI E FUGGI” o “CARI MA BUONI”.
I primi sono fatti da installatori che non hanno alcuna intenzione di continuare il rapporto con il cliente finale. L’unico scopo è fare l’impianto, al minor costo possibile, al fine di collaudarlo con il cliente, ricevere i soldi e poi fuggire via il più lontano possibile.
I secondi sono fatti da installatori che vogliono provare a coltivare il cliente, rimanendo in contatto e proponendogli contratti di manutezione al sistema e, magari negli anni, suggerendogli ampliamenti o modernizzazione dei sistemi, a discapito del prezzo che sicuramente non è concorrenziale
Con questo non voglio assolutamente preferire i secondi dai primi; anche chi costruisce gli impianti senza interesse finale di manutenzione non è detto che costruisce in maniera non professionale.
L’importante è rispettare le norme e rispettare il capitolato (se esiste).
Sicuramente non sta a perdere tempo (e soldi) in quei piccoli accorgimenti che migliorano la buona funzionalità dell’impianto. Il materiale scelto è spesso quello che costa meno e non quello risultato migliore con l’esperienza del tempo. Cablaggi frettolosi nelle scatole di giunzione nascoste, giunzioni non stagnate (siamo in presenza di basse tensioni e correnti dove le ossidazioni possono creare problemi nel tempo), posizionamento non ottimale dei sensori.
Al contrario sono impeccabili come documentazione, quasi per dire “questo è tutto, perfettamente a norme e documentato. Ora hai tutto per problemi futuri”
Purtroppo il modo attuale sta andando verso questa direzione. Non esistono più i professionisti del settore e i pochi che resistono fanno difficoltà a proporsi e a sopravvivere.
Si apre però per loro un nuovo mercato: prendere a mano questi impianti e renderli efficenti. Correggere gli errori e magari “fare bussiness” consigliando e sostistuendo le parti irrecuperabili.
Sempre che il cliente voglia un impianto funzionale e sia disposto ad investire un po di soldi